RICCIOLA SCOTTATA E AFFUMICATA A FREDDO CON SALSA AI FRUTTI DI MARE E GAMBERO ROSSO DI MAZARA DEL VALLO

VIAGGIO NEI CAMPI FLEGREI#16: TEMPIO DI MERCURIO

"Proprio in questa vasta scatola rapita dai secoli, dove le mille facce dell'eco sembrano guardami dappertutto, proprio qui una sera ecco tutta una gran massa d'acqua spuntare veloce con una temperatura a 70°C, con un vapore che soffocava, che scherzava a mulinello. Una serata da Apocalisse!". ll "Tempio di Mercurio" a Baia, così comunemente denominato, sta nel pugno di quei preziosi ruderi termali, accanto al "Tempio di Diana", al "Tempio di Venere", e sotto il muso di certe "ville e palazzi dei Cesari", degli Imperatori, venuti a fare di Baia il comodo albergo di tutti i vizi: "o perigliosa Baia, o del piacere, il più beato incantator soggiorno!". Per comprenderlo ancora meglio, il "Tempio di Mercurio" si presenta al visitatore con una forma circolare ariosa, con una cupola che racchiude tutta l'ardita tecnica degli ultimi periodi dell'era repubblicana e dell'inizio dell'età di Augusto. Tutt'intorno quattro aperture con una centrale fatta apposta per rubarvi un po' di luce e gettarla giù in questa sala per le "cure termali". ll "Tempio", per chi non lo conosce, è corso proprio a braccetto col tempo, coi fenomeni tipici della terra flegrea e più propriamente col bradisismo, tanto che esso è mezzo inghiottito e sprofondato, per così dire, nel terreno col piano di calpestio a circa 6 metri sul livello normale. Ciò, naturalmente, ha sempre impedito che si conoscesse con esattezza e precisione storica l'insieme degli elementi architettonici di una costruzione che se ci indica la vita, ci ricostruisce la elencazione cronologica degli ambienti termali che esistevano a Baia, ci dà anche l'informazione diretta di una delle più ammirevoli scuole architettoniche dell'epoca. Perciò si comprese, sin da alcuni anni fa, l'importanza di "svuotare" il cosiddetto "Tempio di Mercurio", del terreno alluvionale e "scendere" sino al pavimento originale, così da svelarlo all'indiscreto occhio storico. Dove si posavano le acque termali? Dove erano collocate le vasche? Esso era un ambiente per "inalazioni" termali sfruttandone l'immenso calore, o una vera e propria piscina da bagno? Si cominciò a scavare con quella costante attesa che è un po' l'emozionante attrattiva dell'archeologia, e non fu raggiunto il metro di scavo che una gran massa d'acqua termo-minerale ad una temperatura di circa 65° invase tutto l'ambiente, anzi affiorò prepotente come lieta di essere uscita dalla millenaria sorgente, lì a pochi passi dal "Tempio". Gli scavi continuarono, pur se lentamente, e fu allora che la continua irruzione dell'acqua richiese pompe aspiranti e tutta una apparecchiatura adatta. La presenza dell'acqua termo-minerale a molti metri dal pavimento, su quel livello ieri occupato dal terreno, assume un interesse che meglio spiega il volto e l'uso di questo ambiente impropriamente chiamato "Tempio di Mercurio". Ciò porta naturalmente a rettificare certe congetture storico-archeologiche secondo cui l'ambiente era destinato ai bagni di sudore alimentati dai vapori caldi sprigionatisi dal sottosuolo. La presenza dell'acqua minerale, pur se indicata da un filone con sorgente ancora da scoprire, dà luce alla gloria delle Terme baiane, nei secoli dominatrici e consolatrici. Sotto lo strato dell'acqua è visibile, oggi, tutto un sistema di volte che accedono a sale interne: si è scoperta l'esistenza di quelle "camere termali" attualmente visibili solo da un archetto libero dall'acqua. Ciò fa ancora supporre come soltanto le sale attigue fossero destinate alle "sudationes", mentre la sala centrale fosse una vera e propria vasca termo-minerale. Il mistero della Baia secolare è proprio qui: la fama delle acque flegree sparsa nella storia, nell'opera "Collecta Medicinalia" del greco Oribasio, nell'invidia dei discepoli di Esculapio, nella lotta della Scuola Medica Salernitana, perché l'acqua di Pozzuoli era meravigliosa, miracolosa. "Questa è cosa da sturdire, che chilli lochi sanano, qual'so da crudilire, proprio dove stanno li spiriti per l'anime punire!".

POZZUOLI DALL' ALTO