Marco Bonanni

Aiuto!!! oggi ho bisogno di incoraggiamento!

Marco Bonanni

Le paralimpiadi La persona colpita da un grave handicap fisico, a causa di un incidente sul lavoro o stradale, o per una malattia, subisce anche un forte contraccolpo emotivo: gli effetti invalidanti dell’handicap sembrano confermargli in ogni momento la sua impossibilità di muoversi come tutte le altre persone,anche perché il mondo circostante è organizzato con modalità adatte alle caratteristiche dei “normali” e non alle sue. Per lui il mondo è diventato pieno di ostacoli, dai gradini dei marciapiedi, alle innumerevoli colonne, pali e impedimenti fisici di cui le nostre strade e gli edifici pubblici sono pieni, le cosiddette “barriere architettoniche”. Da qui la sensazione per il portatore di handicap di non potere svolgere una vita regolare e di essere scaduto alla condizione di persona di serie B. La depressione psicologica conseguente è spesso inevitabile, ulteriore danno di vita che si aggiunge al danno fisico costituito dall’handicap. L’attività sportiva si rivela allora uno strumento straordinario per il recupero delle persone in questa difficile condizione e le paraolimpiadi, che sono una competizione internazionale riservata ai portatori di handicap, costituiscono una manifestazione internazionale. Gli effetti positivi dell’attività fisica sulla persona afflitta da handicap sono duplici: da un lato l’esercizio fisico – un vero e proprio allenamento – con l’irrobustimento muscolare e la bonificazione generale che comporta, aiuta direttamente la persona a recuperarsi dagli effetti fisici dell’handicap; dall’altro, un tono muscolare consolidato comporta un recupero anche psicologico, nel senso che fornisce quella sensazione di benessere fisico e di fiducia nelle proprie capacità, che costituiscono un’essenziale condizione per il recupero psicologico della persona. A questi effetti positivi si aggiunga che, per partecipare a una competizione qualsiasi, è necessario che la persona si doti di un certo spirito competitivo, se non aggressivo, non compatibile con uno stato di depressione e frustrazione psicologica. La persona è quindi sollecitata a modificare in meglio il suo stato psicologico e ad acquisire una mentalità agonistica. Infine, la gratificazione che deriva dalla partecipazione a una competizione, ed eventualmente il successo di un buon risultato, rafforzano l’immagine di sé, e inducono nel portatore di handicap l’idea di potere emergere a livello perfino di persona leader.

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Marco Bonanni

Buon giorno a tutti!

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