Valentina Chiarelli

Mio figlio andrà in primaria...c'è qualcosa che posso fare per sostenerlo?

22/01/2020, 18:31

Ecco qualche consiglio per partire con il piede giusto ed evitare un pò di stress.

1️⃣ Dovremmo assecondare gli stati emotivi del figlio, per esempio nel caso in cui chieda di poter tornare a trovare le maestre per salutarle gli si dovrebbe dire di sì.


2️⃣ Parlargli per esempio della nuova scuola, degli aspetti positivi, di tutte le cose belle che andrà a fare e di tutti i nuovi amichetti che incontrerà.


3️⃣ Dovremmo imparare a rispettare i tempi dei figli, permettergli di ambientarsi, standogli vicino senza far trasparire eventuali ansie e preoccupazioni che li manderebbero inutilmente in allarme.


💛 DURANTE LA PRIMA IN CORSO, CERCHIAMO DI ESSERE DEI CONTENITORI ACCOGLIENTI E GIUSTAMENTE CURIOSI.


Dovremmo evitare dopo il primo o i primi giorni di scuola, inquisizioni e domande assillanti come: “allora?”, "Come è andata??"".


Queste domande il più delle volte servono solo a calmare le proprie ansie.

Come per esempio: “allora cosa hai fatto?”, “allora hai conosciuto qualcuno?”, “allora le maestre cosa ti hanno detto?”, “come ti sono sembrate le maestre?”, etc.


Il bambino parlerà da solo e in ogni caso inizierei con un bel: "Come stai?".

Per poi provvedere con il: “Hai voglia di raccontarmi come è andata?”.

🛑 COSE DA NON FARE 

Per esempio, nei giorni precedenti l’ingresso nella nuova scuola, è dargli troppe raccomandazioni su tutto ciò che deve e non deve fare, in teoria l’educazione e come comportarsi nei posti nuovi o comunque a scuola la dovrebbero in parte conoscere.


I bambini vanno RESPONSABILIZZATI fin da subito con i giusti ritmi, per un buon equilibrio e per evitare problemi nelle fasi successive dello sviluppo, anche da un punto di vista scolastico.

✔️SU COSA DOVREMMO CONCENTRARCI

È importante far rispettare correttamente il sonno e l’andare a dormire, i ritmi dei compiti e dello sport e soprattutto bisogna stimolarli all’autonomia


Il bimbo deve imparare a fare i compiti da solo, ad autoregolarsi e a sforzarsi da solo senza dover avere subito ed immediatamente un aiuto o essere imboccato perché altrimenti non imparerà mai da solo e, quando sarà grande, non avrà acquisito un metodo di studio efficace e avrà sempre bisogno di qualcuno per studiare.

❌ Attenzione!

In queste fasi di passaggio possono manifestarsi dei segnali e dei comportamenti da tenere d’occhio.
Possono manifestarsi dei comportamenti regressivi ossia che manifestavano quando erano più piccoli e che non erano più presenti come per esempio:

  • la “pipì a letto”,
  • maggiori richieste di conferme,
  • incubi, maggiori risvegli durante la notte,
  • pretesa di poter dormire nel letto con i genitori,
  • a volte anche tic nevosi o gesti ripetitivi,
  • dolori alla testa, alla pancia, nausea o in alcuni casi anche vomito.

Se durano poco tempo non è preoccupante, ci sono bambini più sensibili di altri che vivono con maggior tensione emotiva questi momenti. 


Se il problema perdura bisogna rivolgersi ad uno specialista perché significa che il bambino non accetta il passaggio e non trova le risorse dentro di sé o nell’ambiente familiare adeguate per fronteggiare questo passaggio.


State tranquilli, in genere sono momenti transitori che si risolvono dopo un primo periodo. Non sminuite però davanti al bambino questi comportamenti, anzi accoglieteli e cercate una soluzione insieme. 

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