LUISA SCARPINI

Sono sempre più numerose le persone che si dedicano all’attività subacquea. Non tutti hanno però la preparazione tecnica necessaria per scongiurare il rischio di spiacevoli inconvenienti, che possono essere anche gravi. prev 7 di 7Le precauzioni Evitare il «fai da te»: prima di iniziare a immergersi occorre frequentare corsi da sub con istruttori preparati. Quelli proposti in pochi giorni nei villaggi turistici spesso non sono adeguati. I corsi che davvero insegnano ad affrontare il mare sono quelli che si fanno in piscina in inverno Profondità e tempi d’immersione: - rispettare le profondità consentite dal livello del proprio brevetto. Tutte le immersioni definite ricreative, vengono svolte in curva di sicurezza: in pratica permettono la risalita in superficie senza le cosiddette tappe di decompressione Mai immergersi da soli: - esiste un sistema di coppia in cui uno fa assistenza all’altro in caso di malori o incidenti La velocità di risalita e sosta di sicurezza: - la velocità di risalita è il più importante dei parametri da rispettare per la sicurezza delle immersioni. Durante la risalita il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi al cambiamento di pressione: una risalita lenta consente al corpo di eliminare i gas inerti (in questo caso l’azoto), contenuti nell’aria respirata e assimilati dai tessuti durante l’immersione, in modo graduale. Computer subacquei: - l’impiego diffuso dei computer subacquei contribuisce a limitare la possibilità di incorrere nella malattia da decompressione, anche se solo la prudenza e il buon senso possono veramente ridurre il rischio Accenno di malore: - al primo accenno di malore iniziare la risalita secondo le regole Attrezzature: - dopo aver pianificato l’immersione, controllare la piena efficienza e affidabilità delle attrezzature Evitare l’aereo: - dopo le immersioni con bombole sono da evitare per almeno 24 ore i viaggi in aereo, per eliminare ulteriori sbalzi di pressione nella fase di desaturazione, quando viene eliminato l’azoto nel sangue. CARDIOLOGIA SALUTE E SPORT Immersioni subacquee: cosa bisogna sapere per non correre rischi.

1  
LUISA SCARPINI

E poi ci sono loro, le donne mare. E' facile riconoscerle: spesso vestite di blu, tengono i capelli sciolti come se soffiasse la brezza mattutina, alzano poco lo sguardo per non confondere il loro colore con quello del cielo, ma qualche volta lo abbracciano ed è in quel momento che si spostano verso l'orizzonte; e alla Luna (pluf!, guardatela: s'è buttata!) poi si confessano spesso, le si raggomitolano intorno e magari piangono, mentre parlano. Ditemi voi quando non piangono, le donne mare, ed hanno paura, quando piangono, paura di diventare troppo grandi, paura d'agitarsi troppo, paura che per questo i bambini dal bagnasciuga s'allontanino, e quei due innamorati non si schizzino più addosso la propria acqua, giocando per poi finire a fare l'amore, nel mare. E per le donne mare, ogni onda è parte di loro, ogni onda è un bacio che va, un abbraccio che torna, parole raccolte sulla sabbia come conchiglie e messe al collo, intrecciate ...nonostante tutto, intrecciate perché son belle, intrecciate chissà perché, intrecciate perché si sente il mare, persino da lì: è per loro sentirsi respirare, è dire "ci sono anche se fa male", "vado e torno, lasciatemi fare". E sono le donne mare quelle non vogliono l'oceano, ad ognuno il proprio sale, le proprie lacrime, a-mare nel loro caso, quasi sempre. E le donne mare lasciatele: tre-mare, (mare,mare,mare) consu-mare, disar-mare, cal-mare, a-mare, affer-mare, mi-mare, e col-mare: perché in fondo non sanno stare senza se stesse, ma rimangono sempre col mare. Silvana De Angelis

5  
LUISA SCARPINI

Donne appassionate, Cesare Pavese Le ragazze al crepuscolo scendendo in acqua, quando il mare svanisce, disteso. Nel bosco ogni foglia trasale, mentre emergono caute sulla sabbia e si siedono a riva. La schiuma fa i suoi giochi inquieti, lungo l’acqua remota. Le ragazze han paura delle alghe sepolte sotto le onde, che afferrano le gambe e le spalle: quant’è nudo, del corpo. Rimontano rapide a riva e si chiamano a nome, guardandosi intorno. Anche le ombre sul fondo del mare, nel buio, sono enormi e si vedono muovere incerte, come attratte dai corpi che passano. Il bosco è un rifugio tranquillo, nel sole calante, più che il greto, ma piace alle scure ragazze star sedute all’aperto, nel lenzuolo raccolto.

1  
1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35