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Le figlie del libro perduto: un viaggio tra stregoneria e mistero

2024-07-15 13:00:00

Le figlie del libro perduto di Katherine Howe è un romanzo che esplora la storia della stregoneria attraverso due protagoniste legate da un antico manoscritto. Questo libro mi ha attratto per il suo tema centrale: la stregoneria, e perché adoro le storie di streghe nei romanzi di fantasia, specialmente quelle che evocano immagini classiche di streghe con scope e incantesimi.

Ho scelto di recensire questo libro perché la stregoneria e le streghe sono argomenti che mi affascinano. Sono sempre alla ricerca di nuovi romanzi che trattino questi temi, e "Le figlie del libro perduto" sembrava promettere una combinazione intrigante di storia e fantasia.

A chi è consigliato il libro

Consiglio questo libro agli appassionati di storie di stregoneria, a chi ama i romanzi storici con un tocco di mistero, e a coloro che sono interessati a esplorare le connessioni tra passato e presente attraverso trame ben costruite.

Trama

Connie Goodwin, giovane e brillante dottoranda all'Università di Harvard, è impegnata in una ricerca sui processi di Salem, nel New England, che alla fine del diciassettesimo secolo videro più di centocinquanta persone accusate di stregoneria. Ma durante l'estate è costretta a trasferirsi fuori città per sistemare e vendere la vecchia casa di famiglia. All'inizio contrariata, Connie scopre che l'antica dimora contiene strani e preziosi tesori: non ultima, una Bibbia da cui cade una chiave dal fusto cavo, al cui interno è nascosto un pezzetto di carta ingiallita con su scritto Deliverance Dune. Un nome legato non solo ai processi su cui Connie sta indagando, ma anche alla sua famiglia, a un segreto custodito da generazioni di donne e tramandato attraverso un libro proibito: un Libro delle Ombre, depositario di un sapere arcano e sovrannaturale, ormai perduto. Ma un filo rosso lega quel passato oscuro e terribile al presente: e mentre Connie, tormentata dalle visioni, cerca disperatamente di risolvere il mistero, qualcun altro è in cerca del libro perduto, e per ottenerlo è disposto a tutto, anche a ricorrere a una maledizione da cui non c'è scampo...

Analisi e approfondimento

Il libro a mio parere è ben strutturato: la storia della stregoneria è trattata in modo dettagliato e affascinante, con una ricca ambientazione storica.

Katherine Howe ha uno stile di scrittura descrittivo e immersivo, per niente prolisso. Le sue descrizioni sono vivide e dettagliate, rendendo il mondo del libro tangibile.

La storia è ben documentata dal punto di vista storico, con accurate ricostruzioni degli eventi e delle pratiche della stregoneria. Mi è piaciuto inoltre la particolarità di mescolare fatti reali con elementi immaginari e magici.

Il libro trasmette un messaggio di forza e resilienza femminile, evidenziando l'importanza di conoscere e comprendere il proprio passato. Senza contare l'importanza di capire, in modo leggero, il fenomeno socio-culturale della stregoneria.

Curiosità

Katherine Howe è una discendente di Elizabeth Proctor, una delle donne accusate di stregoneria durante i processi di Salem, il che aggiunge una dimensione personale al suo racconto.

Il libro ha ricevuto diversi riconoscimenti per la sua rappresentazione accurata e appassionante della stregoneria.

Per chi ama "Le figlie del libro perduto", consiglio "La strega di Portobello" di Paulo Coelho e "La nona casa" di Leigh Bardugo, che trattano temi di magia e stregoneria.

Conclusione

Le figlie del libro perduto è un libro che mi ha affascinanto molto e l'intreccio è riuscito a coinvolgermi come speravo, quindi lo consiglio di leggerlo in modo particolare a chi ha un forte interesse per la stregoneria e i romanzi storici.