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Dal social distancing al digital distancing
Il distanziamento sociale non è l'unica forma di distanziamento che si porta dietro l'attuale pandemia.

Dal social distancing al digital distancing
Le guerre mondiali hanno dato un grosso impulso all'informatica. Se non ci fossero state non avremmo gli attuali dispositivi e tanto meno i software che usiamo.
Nell'ultimo anno il mondo vive un'emergenza planetaria che porta con se una rapida e diffusa trasformazione digitale. Fino all'anno scorso pensavamo di essere digitali e poi ci siamo ritrovati ad utilizzare velocemente nuove piattaforme, andare in video conferenza, usare i sistemi di e-commerce e di pagamento in modo massiccio, ...
La partecipazione effettiva alla nuova società dell'informazione comporta una modifica della information literacy che va intesa come la capacità di identificare, individuare, valutare, organizzare, utilizzare e comunicare le informazioni. Ci si accontenta sempre di meno della prime ricerche fatte su Wikipedia. Diventano sempre più significative le rielaborazioni di dati al fine di ricavare informazioni da incrociare con quelle del mondo reale. Accetteremo sempre di più il supporto di intelligenze artificiali e ci relazioneremo con oggetti intelligenti.
Speriamo, grazie ai vaccini, di ritornare a stare vicini ma il nostro modo di rapportarci con la tecnologia è cambiato. Chi non ha potuto o non ha voluto cavalcare la recente evoluzione digitale incrementerà il proprio digital divide. C'è il rischio di passare dal distanziamento sociale al distanziamento digitale.