Gattina Ottanta

Da Cesena arriva una storia bella che fa bene al cuore. Un'intera classe di seconda elementare si è vaccinata contro l'influenza, genitori e insegnanti compresi, per permettere al compagno di classe Tommaso, debole perché colpito da leucemia linfoblastica acuta, di tornare a frequentare la scuola. Metti in circolo il tuo amore.

Gattina Ottanta

Lei è Ilaria. Vive a Milano. Ha 7 anni. Si fa male per sbaglio con la catena della bici. Passa qualche giorno. Si fa male di nuovo. Apposta. Voleva provare. Le piace. Lo rifà. Ha 14 anni. È autolesionista. Ha sbalzi d’umore. È euforica. È depressa. È incontrollabile. Prova la cocaina. Va meglio, la stona un po’, la protegge da se stessa. Ha 17 anni. I medici emettono la sentenza, soffre di un disturbo dell’umore, è bipolare e borderline. Le danno dei farmaci. Ma Ie droghe restano le sue compagne di vita. La strada la sua casa, le piazze il suo salotto. Entra in un albergo e si fa una dose. È incosciente. L’uomo che gliel'ha venduta ne approfitta. Ilaria si sveglia. Ricorda. È stata stuprata. Dà di matto. È Mussolini. Sta andando a invadere l’Africa. Delira. Entra in una comunità. Ne cambia quattro in poco tempo. Ha 21 anni. Nell’ultima ci sta bene. Scrive, legge, fa giardinaggio. Le piace impegnarsi, portare a termine un compito. Passano 9 mesi. È il 2016. Ilaria chiede di essere dimessa e torna casa. Con le droghe ha smesso. È il 2018. Il suo umore è altalenante. Non trova pace. Cade nell’anoressia. È disperata. Prende una corda. Fa un nodo scorsoio. Va nel garage di casa. Sale su uno sgabello. Sente un urlo. È sua zia. Arriva il suo cuginetto di 18 anni. La tira giù. Le toglie la corda dal collo. La abbraccia. Ilaria non parla. Ha lo sguardo vitreo. Fissa il vuoto. Lui la tiene stretta fino all’arrivo dell’ambulanza. Le salva la vita. È il suo eroe. L’idea di farsi del male non la abbandona. A volte prende il sopravvento. Allora Ilaria ritorna alle sue amiche, le droghe. È l’agosto del 2019. Finisce in overdose. La salvano. Ilaria non ce la fa più. Si odia. È arrabbiata. Basta. Riprende in mano la sua vita. Vuole qualcosa di cui essere orgogliosa. Si diploma. Inizia a studiare Psicologia. Vuole capire la sua mente. La conoscenza è l’unica arma che ha per difendersi da se stessa. Si sente pazza tra i pazzi. Fatta di tanti pezzi che sta cercando di ricostruire.

Gattina Ottanta

Lui è Pablo. Nasce e a Medellin, in Colombia, nel 1996. La sua famiglia è povera. I genitori fanno il possibile per mandare avanti la baracca. Pablo è un bambino. Sta giocando a calcio per strada. Si sente male. Cade a terra. Lo portano in ospedale. I medici dicono che ha avuto un infarto. Il suo cuore è debole. È il 31 agosto del 2008. Un gruppo di narcos irrompe in casa sua. Apre il fuoco. Pablo si nasconde nell’armadio con il fratellino. Ammazzano sua mamma davanti ai suoi occhi. I parenti del padre sono dei narcotrafficanti. Il padre prende i figli e scappa in Italia, a Milano. Pablo frequenta la scuola, il pomeriggio lavora. Suo padre è sempre fuori. Quando è in casa beve. Si sfoga sui figli. Pablo si prende cura del fratello. Deve essere forte, ma il passato lo tormenta. Non dorme. Non mangia. Ha frequenti sbalzi d’umore. Si fa vedere, i medici dicono che soffre di depressione post traumatica. Ha 16 anni. Un amico gli mette in mano una bomboletta spray. Pablo si mette a fare graffiti, è la sua valvola di sfogo. Si sente libero. A scuola studia informatica, la sua passione. Ha 18 anni. Fa uno stage nel Regno Unito. Alloggia a Brighton e studia a Londra. È notte. Sta tornando da una festa. Sente una botta in testa. Sviene. Apre gli occhi. È senza pantaloni. Sopra di lui c’è un uomo. Pablo è debole, non riesce a muoversi. L’uomo lo lascia a terra agonizzante. Lo soccorrono e lo portano in ospedale. I medici confermano. È stato stuprato. Ma la polizia non gli crede perché ha bevuto e preso droga. Pablo denuncia lo stesso, il suo aggressore finisce in galera. Lui torna Milano. Gli incubi non lo abbandonano. Si droga. Si sente uno schifo. È il 2016. Ha 20 anni. Va in overdose. Lo salvano per miracolo. Si spaventa. Pensa al fratellino. Non può continuare così. Smette con le droghe. Passa qualche mese. Un altro infarto. Ha una malattia al cuore. Pablo sopporta, si laurea in Ingegneria informatica. È il 2019. Il padre muore per un tumore. È un brutto colpo. Ma Pablo ha imparato a non mollare. Trova lavoro a Londra. Si prende cura del fratello. È felice. Spera che i suoi genitori siano orgogliosi di lui.

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