Gattina Ottanta

C'è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, e rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l'età; quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare. | Da lì fuggir non potrò poiché la fantasia d'incanto risente il nostro calore e non permetterò mai ch'io possa rinunciare a chi d'amor mi sa far volare.

Gattina Ottanta

Gattina Ottanta

Lei è Paola. Vive a Racale, in provincia di Lecce. È il 2001. Paola ha 24 anni. Sale in macchina. Piove forte. Perde il controllo. Finisce fuori strada. La portano in ospedale. È paralizzata dalle gambe in giù. Dovrà passare il resto della vita sulla sedia a rotelle. Paola è costretta a reinventarsi, ma è dura. Anche le cose più semplici diventano complicate. La vita di un disabile è piena di ostacoli. Paola non ci sta. Entra nella commissione pari opportunità del suo paese. Fa inaugurare delle giostre per i bambini disabili. Lotta, fa sentire la sua voce. È il 2019. Paola e suo marito si concedono un viaggio. Il 24 novembre arrivano a Caserta. Piove. Cercano un parcheggio. Il posto riservato ai disabili è occupato da un’auto senza contrassegno. Paola è abituata ad arrangiarsi. Scende e cerca un parcometro. Lo trova, ma il marciapiede è troppo alto. Non può salirci. Non si perde d’animo. Dice al marito di lasciare la macchina nelle strisce blu con esposto il contrassegno che in alcune città garantisce la sosta gratuita. Vanno in visita alla Reggia. Paola è costretta a stare sulla strada. Il marciapiede è pieno di buche e ostacoli. Percorrerlo in carrozzina è pericoloso. Sono davanti al viale principale. Una pozzanghera impedisce l’accesso, entrandoci, si bagnerebbe. Cerca di aggirare l’ostacolo. Chiede aiuto a dei carabinieri. Indicano delle strisce pedonali. Deve fare i conti con l’ennesima barriera. Le strisce terminano davanti a un marciapiede senza discesa. Un agente si offre di prenderla in braccio. Paola rifiuta. Non è una bambina. Allungando la strada lei e il marito riescono a entrare nella Reggia. Si godono la visita. All’uscita trovano due multe sul parabrezza dell’auto. È la goccia che fa traboccare il vaso. Paola è esasperata. Chiama il numero verde. ‘Signò, Ata pagà!. Deve pagare. Che sia disabile o meno, la sosta è gratuita solo per due ore. Paola risponde d’accordo, pagherà, ma fa notare che il posto per disabili era occupato in modo illecito. Non è un buon motivo per non pagare. Paola de Masi torna a casa. Si sente umiliata e discriminata.

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