Gattina Ottanta

Lui è Steve. Nasce a San Francisco nel 1955. I genitori sono studenti universitari. Temono di non potergli garantire un futuro dignitoso, lo danno in adozione, ma chiedono che il figlio venga affidato a una coppia di laureati. Quando scoprono che la mamma adottiva non ha finito il college e il marito neppure il liceo, si rifiutano di firmare le carte fino a quando non mettono per iscritto che lo faranno studiare e andare all’università. I soldi in casa non sono molti. È il 1972. Steve ha 18 anni. Si iscrive all’università. È un ragazzo curioso, intuitivo. I corsi non sono interessanti, e la vita del college è troppo costosa. Steve fa di testa sua. Segue solo le lezioni che lo interessano. Lascia il dormitorio, si fa ospitare da amici. Raccoglie bottiglie vuote di Coca Cola e le restituisce ai venditori in cambio di 5 centesimi. La domenica si fa 10 chilometri a piedi per arrivare in un tempio dove danno cibo gratis. Fa di tutto per risparmiare, anche una dieta a base di mele. Passano due anni. Steve torna in California. Si dà all’informatica. Lavora per un’azienda di videogames. Ma ha tante idee, e vuole realizzarle. Si mette in proprio insieme all’amico Wozniak. È il 1976. Fonda la Apple. La sede della società è il garage di casa. Il logo, una mela morsicata. È pignolo, egocentrico, irascibile, ma si fa un gran culo. La sua ragazza è incinta. Lui non batte ciglio. È troppo preso dal lavoro. La sua prima figlia nasce in una comune. Lui vende il suo furgone per finanziare la società. Nel giro di qualche anno i guadagni di Apple schizzano alle stelle. È il 1985. Apple lo licenzia. Lo ritiene fuori controllo. Steve coglie l’occasione. Niente vincoli, niente restrizioni. Può dare sfogo alla sua creatività. Passano gli anni. Apple naviga in cattive acque. Lo richiama. Steve risolleva l’azienda lanciando i Mac. È il 2004. Dopo aver sconfitto il tumore al pancreas, lancia iPhone. Un’altra vittoria. Ma la malattia ritorna. È il 5 ottobre del 2011. Steve Jobs muore. Lascia il suo testamento. Il vostro tempo è limitato, non sprecatelo. Siate folli, perché solo i folli che pensano di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.

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