Gattina Ottanta

La natura é meravigliosa ❤

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Gattina Ottanta

Un giorno, mi dirai: " vai mamma ", "sto arrivando mamma", "oh mamma "... E io?! Mi ricorderò, tutte le volte in cui ripetevi, come se fosse un mantra "Mamma mamma mamma" e che sorridevi, in mezzo alle lacrime, perché apparivo rispondendo alle tue chiamate. Un giorno, sarai arrabbiato, perché non ti ho lasciato fare qualcosa, entrerò nella tua stanza e starai li senza parlare con me per un intero pomeriggio.. E io?! Mi ricorderò di ogni volta che non hai voluto separarti da me, nemmeno per 5 minuti, per andare in bagno. Un giorno mi chiederai di dormire da un amico, di trascorrere le vacanze dalla nonna, di viaggiare con i compagni di scuola... E io?! Mi ricorderò, ogni notte, in cui il tuo porto sicuro, l'unica ragione del tuo sonno tranquillo ero io E camminerai da solo Vorrai volare e ogni tanto, cadrai e ti farai male, in un posto dove "un bacio" mio, non farà guarire. E io?! Chiederò al tempo di tornare, ad essere il tuo posto, di essere di nuovo, la tua pace. Ma non succederà. Allora mi metterò a piangere, Per te e con te, se ne hai bisogno. Sarò li, tenendo la tua mano. anche se solo con il mio cuore. Ti aspetterò, tornerai da me, nel tuo tempo, con l'amore più paziente... Perché i figli vanno, ma tornano sempre... Figlio è barca, Mamma è molo. ❤️

Gattina Ottanta

Lui è Syed Hasnain. Aveva 10 anni ed era in Afghanistan, quando la madre lo consegna a dei trafficanti per non farlo arruolare nell’esercito. Affronta un lungo peregrinare, passando dal Pakistan all’Iran fino alla Turchia e alla Grecia. Per poi, dopo anni, arrivare in Italia. Arriva nascosto vicino alle ruote di un camion che sbarca a Brindisi. Un po’ come il bambino trovato morto ieri, sotto il carrello di un aereo Air France. Rimane così, Syed, fino a Benevento. A rischio della sua stessa vita, per ogni secondo passato in autostrada. Sempre lì, vicino quelle ruote che corrono. Scende lì. E viene “salvato” da un pizzaiolo, che gli offre da mangiare e da dormire. Oggi Syed ha 30 anni. Vive a Roma. È un uomo. E ha un figlio. Si è laureato il mese scorso alla Sapienza, Syed, con una tesi su “La partecipazione dei rifugiati nei processi decisionali”. E ha fondato una Onlus, la InterSos, per aiutare i minori non accompagnati che sbarcano sulle nostre coste. Qualche sera fa Syed è stato ospite di quella perla nel deserto che è Gli Stati Generali. “I ragazzi e le ragazze, gli uomini e le donne, i bambini e le bambini che oggi arrivano sui barconi sono proprio come me”, ha detto. “E per chi fugge dal proprio Paese perché nel suo non ha vita e speranza, l’Italia - l’Europa - è terra santa. Non siamo un problema, siamo una risorsa”. Grazie, Syed. Di cuore. Sei balsamo per il cuore e l’anima. E un tratto di penna, tracciato con amore, su tutto l’odio dei sovranisti e dei nazionalisti che stanno provando ad ammazzare il nostro Paese. E invece, Syed, questo nostro Paese lo salveremo insieme.

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