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Il metodo Montessori - Parte 1

2019-10-21 16:04:16

Il metodo Montessori è un sistema educativo creato e sviluppato dalla dottoressa e pedagogista Maria Montessori. E’ conosciuto a livello mondiale e viene praticato in circa 65 mila scuole di tutto il mondo. In Italia non è così apprezzato come all'estero. Ma in cosa consiste questo metodo? Vediamo.

Il Metodo Montessori è una disciplina il cui obiettivo è dare libertà al bambino di manifestare la sua spontaneità.

Secondo Maria Montessori la vera salute, fisica e mentale, è il risultato della “liberazione dell’anima” . In questo percorso di liberalizzazione del bambino, l’adulto deve intervenire solo per aiutarlo a conquistarla. Ricreare ambienti familiari “su misura“, fornire oggetti pedagogici appositamente studiati, favorisce lo sviluppo intellettuale del bambino. Una attenta osservazione del suo comportamento, senza interferire, gli permetterà di imparare e di autocorreggersi.

L’adulto deve essere un “angelo custode” e lasciare il bimbo di esprimersi. Ricreare ambienti che possano aiutarlo ad interfacciarsi con la vita di tutti i giorni e fornire oggetti pedagogici pensati ad hoc, aumenta lo sviluppo intellettuale del bambino. Non interferire permetterà al bimbo di autocorreggersi e pensare a soluzioni per risolvere eventuali ostacoli. 

Le  “Case dei Bambini”

Maria Montessori fondò la sua prima “Casa dei bambini” a Roma nel 1906. Dal suo lavoro e dalle sue opere nacque un vero e proprio movimento montessoriano, il quale si diffuse a livello internazionale.

Il ruolo del maestro

Il ruolo ed il lavoro del maestro cambiò del tutto direzione rispetto ai tradizionali metodi di insegnamento. Il maestro deve imparare a scindere il lavoro che può fare e “non” può fare e per farlo deve sempre praticare un attento studio psicologico del comportamento del bambino.

Il maestro è quindi un osservatore che studia il comportamento del bambino. Le sue lezioni devono essere brevi, semplici e obiettive. Nel far conoscere un oggetto al bambino, per esempio, il maestro dovrà spiegare la sua funzionalità nella maniera più breve possibile e con parole molto semplici. Dovrà lasciare poi il bambino libero d’agire di conseguenza. Non dovrà insistere se sta sbagliando ad usare l’oggetto e tanto meno intervenire per aiutarlo ad usarlo bene.

Interferendo sull’operato del bambino, il maestro gli toglierà la dignità e la libertà di riuscirci da solo. Inoltre non gli darà la possibilità di autocorreggersi. Il maestro, solo in un secondo momento, andrà a rispiegare sempre lo stesso oggetto al bambino. 

Le lezioni individuali

Il maestro deve stimolare la vita e lasciarla libera di svilupparsi. Come? Con la lezione individuale. Il maestro infatti non spiega a tutta la classe, per esempio, la funzione di un oggetto. Egli spiega singolarmente ad ogni bambino un differente oggetto e ne studia il comportamento.