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Obesità Addominale
L'obesità addominale non è solo un problema estetico, bensì può divenire un handicap per la salute. Il grasso viscerale infatti determina particolari effetti metabolici e neurochimici che aumentano sensibilmente i rischi di eventi negativi cardio e cerebro vascolari. E' una condizione che va risolta
Dr. Franco Trinca
Biologo Nutrizionista
Spec. in Scienza dell’Alimentazione
OBESITÀ ADDOMINALE… NON SOLO UN PROBLEMA DI ESTETICA
Il grasso viscerale infatti, specificamente rispetto ad altri depositi adiposi del corpo, determina particolari effetti metabolici generali (mediatori infiammatori del sistema immunitario) che aumentano sensibilmente i rischi di eventi negativi cardio e cerebro vascolari. Infatti, il grasso intraddominale tende ad indurre la cosiddetta “Sindrome Metabolica”: iperglicemia, resistenza recettoriale all’insulina, elevati valori di trigliceridi, colesterolo e ipertensione arteriosa. I limiti accettati dalla comunità scientifica, oltre i quali è possibile definire l'obesità addominale sono: 88 cm per il girovita femminile e 102 cm per la circonferenza addominale maschile.
Inoltre, l'adipe viscerale stimola alcuni dei recettori dei cannabinoidi endogeni (simili ad alcuni principi attivi della cannabis sativa) che aumentano prepotentemente il senso di fame e l'istinto bulimico, innescando quindi un circolo vizioso tra adiposità addominale-fame eccessiva-ulteriore incremento del grasso viscerale.
Come si misura la circonferenza vita?
Dotarsi innanzitutto di un metro da sarto e quindi, rilassati davanti allo specchio e senza abiti, far passare il nastro intorno alla vita, a metà tra il bordo superiore dell’osso del bacino (cresta iliaca) e l’ultima costola (sentire con i polpastrelli); praticamente il nastro passerà poco sopra l’ombelico. Questa operazione va condotta senza indumenti e dopo una espirazione; il metro deve aderire alla pelle, senza stringere troppo.
Nel caso di notevole obesità addominale non si tratta quindi solo di perdere peso, premessa necessaria, ma anche di sciogliere e bruciare metabolicamente il grasso viscerale. Si tratta d’impostazioni di “dietetica avanzata” che solo uno Specialista in Nutrizione o Dietologia può aiutarvi ad elaborare e attuare.
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- Sovrappeso e obesità: anche in caso di metabolismo lento, fallimento di precedenti esperienze dietetiche e difficoltà a mantenere il peso raggiunto;
- Disturbi digestivi: reflusso gastroesofageo, gastrite, digestione lenta e pesante;
- Infiammazioni intestinali: Crohn, rettocolite ulcerosa, colon irritabile, meteorismo;
- Rieducazione funzioni intestinali: stipsi cronica e occasionale;
- Intolleranze alimentari: protocollo addestrativo per l’individuazione (auto-ascolto biologico) e per la desensibilizzazione alimentare;
- Disturbi del tono fisico ed umorale: astenia psicofisica, stanchezza cronica, depressione, irritabilità, insonnia;
- Sindrome dismetabolica: colesterolemia e trigliceridemia alte o alterate, iperglicemia, diabete, ipertensione arteriosa;
- Altre problematiche fisio-patologiche sensibili alla terapia nutrizionale e all’uso di opportuni integratori, come ad esempio la necessità di
aumentare le difese immunitarie.
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