Evoluzione Massaggio Sportivo

Per un massaggio unico ed efficace

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Per un massaggio unico ed efficace

Posso massaggiare una infiammazione?

2021-02-04 06:47:00

Non sempre è facile distinguere uno stato infiammatorio e con il nostro massaggio rischiamo di peggiorare la situazione. Vediamo in pratica qual è il primo approccio da seguire per non rischiare conseguenze poco piacevoli.

Ti sarà capitato e molto probabilmente saranno arrivati nel tuo studio di massaggio, persone che lamentano una infiammazione in una zona ben precisa del corpo e chiedendoti di poter risolvere questa problematica. 
E nella tua testa molto probabilmente saranno affiorati mille dubbi sia sulla possibilità oppure no di poter trattare con il massaggio e sia sulla metodologia da seguire per un corretta esecuzione delle manovre.
Ora ti faccio io una domanda: ti sei reso conto che parlano tutti di infiammazione?
Questo succede anche a me tutti i giorni nel mio studio di massaggio quando ricevo le persone e mi riferiscono di avere una infiammazione, altri parlano di dolore al nervo.
Mentre nessuno tiene in considerazione la muscolatura e che il muscolo può dare problemi che sono diversi dall’infiammazione.
E questo è normale fino a quando in televisione passano solo pubblicità che parlano di infiammazione per poter poi dare un rimedio a riguardo.
E nel corso degli anni e di pratica mi sono reso conto che nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di una vera infiammazione.
Non dobbiamo mai sottovalutare quando un massaggio risulta troppo doloroso e pensare che sia la persona a non sopportare certi stimoli, perché il rischio è quello di peggiorare la condizione e causare ancora più danni.

Facciamo chiarezza sul processo infiammatorio

Per quanto lo si voglia o lo si possa combattere, il processo infiammatorio è un processo innato ed è prefissato geneticamente e il suo meccanismo di azione è sempre lo stesso indipendentemente da cosa ha causato il danno.
Quindi se prendo una martellata su di un dito o faccio una distorsione della caviglia, il corpo reagisce immediatamente facendo partire un processo di difesa contro il danno e la sua successiva riparazione.
Quando ho un danno ad un tessuto di qualsiasi genere, scatta immediatamente quella che è la risposta infiammatoria. 
E questa scatta sempre allo stesso modo indipendentemente dalla causa scatenante, che sia: 

  • un trauma meccanico, 
  • uno schock chimico 
  • un'attacco batterico, 

il risultato è lo stesso; 

  • c'è un gonfiore, 
  • c'è del dolore, 
  • la zona diventa rossa, 
  • e la funzione ne viene compromessa.

In qualunque caso avrò cellule morte o rotte, il tessuto sarà danneggiato e quindi bisognerà eliminare frammenti di cellule morte, riparare i tessuti e arginare l'eventuale attacco di batteri.
È evidente che chi pratica sport si troverà prima o poi a dover affrontare questa condizione, che spesso può compromettere le performance sportive, in particolare modo gli sportivi non professionisti che, per mancanza di informazioni o perché sopravvalutano il proprio corpo, sottovalutano questo aspetto, continuando l'attività e facendo degenerare l'infiammazione in atto.
Un'attività intensa e prolungata nel tempo, un trauma dovuto a un colpo o una caduta, un danno a un muscolo o un'articolazione, ma anche un movimento brusco o una posizione mantenuta per lungo tempo, sono tutte cause di una possibile infiammazione.
Il meccanismo che fa scattare questo processo serve a proteggerci da ulteriori danni e, in alcuni casi, lo fa in modo brusco, bloccandoci per diversi giorni e impedendoci di utilizzare la parte lesa fino alla riparazione del danno.
Ma l'infiammazione non riguarda solo muscoli e articolazioni, è un processo che può interessare qualunque parte del corpo e per ogni parte del corpo assume un nome differente, ma ognuno ben riconoscibile perché terminano tutti con il suffisso “-ite”.
Come detto qualsiasi danno provoca questo meccanismo, ora che si chiamino: 

  • tendinite, 
  • borsite, 
  • artrite, 
  • gastrite, 
  • congiuntivite, 
  • appendicite e via dicendo, 

riguardano tutti lo stesso processo infiammatorio, ma possono avere cause diverse.
Possiamo poi ancora distinguere l'infiammazione localizzata, che è quella che ci interessa più da vicino e sulla quale dobbiamo anche intervenire e l'infiammazione sistemica che può essere scatenata dalla reazione immunitaria a seguito di una infezione o da una allergia.
C'è poi un altro tipo di infiammazione che è quella che colpisce i nervi, che sono quelle più difficili da curare e dove noi non possiamo intervenire direttamente, ma solo trattando le strutture che possono essere coinvolte.
Queste vengono chiamate nevralgie, come la nevralgia del trigemino, forse una delle più difficili da curare e dove si possa intervenire, c'è poi la sciatalgia che interessa il nervo sciatico dove invece abbiamo qualche possibilità di lavoro sulla muscolatura che interessa il suo decorso.
Come detto all'inizio di questa esposizione, il danno che causa l'infiammazione non è solo dovuta ad un trauma, un colpo o ad una caduta, ma può causare infiammazione ad esempio ad una articolazione o ad un muscolo, l'uso protratto nel tempo o il carico eccessivo,
Ma anche una postura scorretta e mantenuta per lungo tempo, possono essere un fattore di rischio per l'instaurarsi di una infiammazione e in questo caso a carico della colonna vertebrale, quindi su cervicale o lombare.

L’infiammazione nella pratica sportiva

Quando si studiano argomenti come l’infiammazione dobbiamo tenere in considerazione che dalla teoria alla pratica ci sono un'infinità di situazioni una completamente diversa dall'altra e che richiedono quindi trattamenti diversi a seconda del caso.
Come detto in precedenza le persone possono arrivare nel tuo studio e riferirti di avere un'infiammazione ad un muscolo o ad altre strutture, ma non sempre si tratta di infiammazione e quindi noi dobbiamo essere in grado di valutare se si è effettivamente in uno stato infiammatorio e di quale stadio si tratta e se è il caso di farlo vedere da un medico.
Attenzione perché se la persona riferisce un'infiammazione diagnosticata da un medico, allora li non si discute e non c'è neanche da porsi la domanda.
Ma come spesso succede le persone si informano su internet, fanno la loro ricerca su google e si fanno le auto diagnosi. Magari hanno visto la reclam pubblicitaria di qualche antinfiammatorio e arrivano da te dicendo di avere esattamente quella sintomatologia.
Sono molti gli sportivi che prendono antinfiammatori come fossero caramelle per poi dire che la situazione non è cambiata. E anche questo è un segnale che ci fa ipotizzare di non essere in uno stato infiammatorio, perché gli antinfiammatori funzionano e i benefici sono ben evidenti.
Ed è per questo dobbiamo avere degli strumenti che ci permettono di indagare sulla problematica riferita e valutare l’effettivo stato di infiammazione. 
Ecco quindi in pratica cosa fare quando riceviamo un atleta o una persona che riferisce di avere una infiammazione:
Eseguire un'anamnesi
La scheda di anamnesi o scheda di valutazione o presa a carico dello sportivo, è una raccolta dati che viene eseguita nel primo incontro con la persona e dove annoterai tutte le indicazioni utili al fine del tuo trattamento di massaggio.
E’ il momento in cui dovrai fare una serie di domande che annoterai e che ti daranno la direzione per svolgere un trattamento efficace al fine di esaudire o risolvere una determinata problematica fisica.
Qui è importante domandare se hanno assunto antinfiammatori perché come detto in precedenza ci da una ipotesi dello stato infiammatorio e capire come procedere con il massaggio.
Ti serve inoltre per avere una traccia da seguire, vedere se c'è un effetto terapeutico, una risposta agli stimoli che stai dando al corpo del tuo cliente oppure se sia necessario cambiare tipo di intervento o ancora rivolgersi a una figura professionale medica per un consulto.
Osservazione
L’occhio clinico si sviluppa con la pratica negli anni e la comparazione dei diversi casi con cui sei confrontato. Ogni persona può mostrare sulla propria cute segni di infiammazione in modo differente uno dall’altro, ma il linea generale si può dire che:

  • un arrossamento, 
  • un gonfiore, 
  • un ematoma
  • una ferita

sono i primi segni che ci indicano un possibile stato infiammatorio e che ci mettono in allerta per non rischiare di peggiorare la situazione.
Palpazione
La palpazione per noi massaggiatori è qualcosa di davvero fondamentale e ricopre una importanza primaria, perché saper riconoscere lo stato muscolare di un atleta ci permette di intervenire in modo adeguato con il nostro massaggio.
Dobbiamo anche dire che la palpazione, ci permette di differenziarci da tutti i professionisti, oggi c'è la tendenza a non toccare più le persone, i medici sono purtroppo stracolmi di lavoro e non hanno il tempo di eseguire una valutazione manuale dei loro pazienti.
Un dolore alla palpazione cutanea, quindi superficiale può essere un altro segnale che ci porta ad ipotizzare uno stato infiammatorio.
Ed è proprio quella praticità, quella capacità di appoggiare una mano sul muscolo e capire subito il suo stato che ci differenzia e ci rende unici nel nostro lavoro.
Quindi è importante per riuscire a svilupparla continuare a fare pratica utilizzando le nostre mani.
Ovviamente queste sono solo delle prime indicazioni da mettere subito in pratica per capire se è possibile massaggiare quando ci troviamo di fronte ad uno stato infiammatorio, ma il discorso è molto ampio e va discusso più approfonditamente.
Ho infatti creato un video corso di massaggio sportivo dove ti guido passo passo al riconoscimento delle diverse tipologie di stati infiammatori e risoluzione di casi clinici che affliggono gli sportivi.
Ti invito quindi a seguirmi e condividere questo articolo se lo ritieni utile per la tua professione e avere ulteriori informazioni sul video corso di massaggio sportivo. 
Non dimenticarti di mettere un like e se vuoi lasciarmi nei commenti la tua esperienza saro' felice di leggerla.