Elena Travaini

L mia storia

2019-03-25 21:35:19

Mi chiamo Elena Travaini, sono nata nel 1986 a Sondrio,, e fin qui penserete voi tutto normale. E invece NO. La mia vita è cambiata in un istante, a soli 20 giorni dalla mia nascita mia madre notò in me qualcosa di strano, il mio sguardo cercava sempre luci molto forti, colori molto intesi. Preoccupata per questo comportamento inusuale decise di portarmi dalla pediatra che, fortunatamente per noi, ebbe subito il sospetto che la situazione fosse più grave di quello che si pensava. Trasferita nell'immediato dall'ospedale di Sondrio all'ospedale Niguarda di Milano le brutte notizie non tardarono ad arrivare. Il mio strano comportamento infatti era dovuto a un raro tumore alla retina denominato Retinoblastoma Bilaterale non Familiare che in realtà si stava mangiando tutte le cellule già da quando stavo nella pancia di mamma. Definirono infatti una gravità di quinto stadio, un tumore molto avanzato che vedeva in Italia un'unica soluzione, l'asportazione chirurgica di entrambi gli occhi per potermi salvare la vita... Ecco però il destino, un destino fatto di coincidenze meravigliose che mi hanno accompagnata nel mio cammino fino ad oggi. Una giovane stagista dell'università indicò a mia madre una cura in via di sperimentazione che stavano studiando in Olanda con un certo Dottor Tam, un grandissimo luminare nel campo dell'oncologia oculistica pediatrica. Grazie alla mamma di un amico di mia sorella, una bravissima signora Olandese che fece tutte le traduzioni necessarie per poter essere visitata da questo dottore ad Amsterdam, il giorno successivo alla visita in Italia feci il mio primo viaggio in aereo verso l'ignoto. Nei 3 anni successivi restai quasi sempre ad Amsterdam, sottoposta ad interventi chirurgici, Radioterapia, Laserterapia, Chemioterapia. Mi salvarono entrambi gli occhi anche se la vista da uno la persi completamente e dall'altro occhio si ridusse a meno di un solo decimo. Mi abituai a convivere con questa disabilità frequentando con tanti altri bambini asilo, scuole elementari, medie e superiori, persino l'università. La mia famiglia non scelse per me scuole speciali ma desiderò farmi crescere nel mondo reale affiancata da persone che potessero aiutarmi laddove non riuscissi da sola. C'è una cosa sulla quale ho dovuto lavorare molto invece, IL MIO ASPETTO La mia diversità infatti non sta solo nel non vedere quasi nulla, ma nell'aspetto del mio volto che porta addosso i segni della malattia con una malformazione agli occhi molto visibile. Nel complesso della mia vita non posso lamentarmi, ho sempre avuto molto amici, fatto moltissime esperienze, avuto una famiglia eccezionale, ma nella solitudine dei miei pensieri e nel rapporto con specchio e fotografie, nel sentire i commenti cattivi delle persone, le battute, nel vedermi additata come un mostro la mia diversità regnava padrona, prendeva il sopravvento e mi faceva soffrire moltissimo. Non lo davo a vedere ma dentro di me mi chiedevo perchè io? cosa ho fatto di male per portarmi addosso tutto questo? Crescendo ho imparato a comprendere che c'erano si tante persone cattivelle ma altrettante che mi apprezzavano e mi volevano bene per quella che ero. DIVERSA E UNICA. Appassionata di danza fin da piccola ho coltivato il sogno di diventare una ballerina professionista e alla veneranda età di 30 sono sbarcata con il mio compagno di vita Anthony Carollo sul palco della trasmissione televisiva Ballando con le Stelle, dopo essere stati ospiti ai campionati del mondo di danza, aver girato un documentario che raccontasse la nostra storia, essere gli attori di un cortometraggio cinematografico iscritto in gara in tutti i festival del cinema al mondo. Queste solo alcune delle piccole cose fatte insieme. All'età di 20 anni sono diventata mamma di Aurora, la mia luce, la mia vita, una bimba eccezionale nata da una precedente relazione con il mio ex marito.

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