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ATTIVITÀ FISICA E DONNE ANZIANE
Attività fisica e donne anziane

Un programma di attività fisica a intensità più elevata potrebbe portare ad una importante riduzione del rischio di morte per qualsiasi causa nelle donne anziane: è l’ipotesi proposta su uno studio pubblicato sulla rivista Circulation dalla prestigiosa Harvard University di Boston.
La ricerca è tra le prime ad esaminare l’attività fisica non tramite dati riferiti dal paziente, ma mediante la misurazione con un dispositivo portatile, chiamato accelerometro triassiale, e un esito clinico.
Il dispositivo è in grado di misurare l’attività su tre piani e consente di ottenere informazioni più precise. I ricercatori hanno seguito più di 17.000 donne, con età media pari a 72 anni, chiedendo loro di indossarlo per sette giorni durante le ore di veglia.
Utilizzando specifici metodi statistici si è valutata l’intensità della attività fisica durante il monitoraggio e la sopravvivenza durante il follow up di circa due anni e mezzo sul gruppo testato. I risultati hanno mostrato che l’attività fisica da moderata a vigorosa si associa ad un rischio di morte inferiore dal 60 al 70% tra le donne più attive rispetto a quelle meno attive.
Attività fisica di intensità leggera o comportamento sedentario non migliorano gli indici di sopravvivenza. Gli autori hanno comunque sottolineato che anche quest’ultimo risultato non significa che l’attività fisica leggera non sia utile per raggiungere altri obiettivi di salute, non studiati in questa occasione, ma confermano che maggiore è l’attività fisica, compatibile con lo stato di salute del soggetto, migliori sono i risultati. Gli esercizi consigliati prevedevano la camminata veloce, la bike o la combinazione tra attività aerobica ed esercizi di potenziamento muscolare.
[Lee IM e coll. Accelerometer-Measured Physical Activity and Sedentary Behavior in Relation to All-Cause Mortality: The Women’s Health Study. Circulation. 2018 Jan 9;137(2):203-205]