Davide Matera

La nuova era dello shopping con gli assistenti vocali

2018-11-09 11:44:49

Gli acquisti? Ora tutti li possono fare aiutati da un personal shopper comodamente seduti su una poltrona a casa. Questo grazie agli assistenti personali digitali che stanno iniziando a diffondersi all’interno delle abitazioni. E non solo. Infatti, in alcuni casi sono usati anche presso i punti di vendita. Siamo entrati nell’era del conversational commerce. Un assistente personale digitale è un dispositivo che utilizza il riconoscimento del parlato, l’elaborazione del linguaggio naturale e la sintesi vocale tramite telefoni, smart device e applicazioni di riconoscimento vocale. Tradizionalmente, gli assistenti vocali sono utilizzati nel supporto telefonico, ma già da qualche tempo sono diventati parte della dotazione degli smartphone. Inoltre, sono oggi usati anche per assistere in varie attività, come per esempio chiedere informazioni, avviare ricerche, effettuare prenotazioni e aggiungere articoli a una lista della spesa. La chiave per il funzionamento degli assistenti vocali è la tecnologia di riconoscimento del parlato. È questa che consente all’assistente vocale di capire cosa viene detto e agire di conseguenza. Non esiste però uno standard, i principali produttori utilizzano differenti sistemi di riconoscimento vocale: Apple usa l’assistente Siri, Microsoft Cortana, Amazon impiega Alexa e la serie Google Home si avvale di Google Now. Oggi gli assistenti vocali si stanno diffondendo anche in ambito domestico grazie agli smart speaker. Sebbene ciascun sistema di smart speaker abbia peculiarità differenti, quando si guarda il funzionamento si possono individuare principi molto simili. Anzitutto, lo speaker intelligente è sempre in ascolto e viene attivato tramite una parola chiave. Per esempio, nel caso di Amazon, il sistema attende la parola “Alexa”, con i prodotti Google bisogna dire “Ok Google”, con Siri “Ehi Siri” e così via. Quando il sistema sente questa parola si attiva, registra ciò che viene detto e lo invia tramite Internet all’area di elaborazione principale o al servizio di riconoscimento vocale: per il sistema Amazon, per esempio, il file vocale viene inviato all’AVS di Amazon (Alexa Voice Services) nel cloud. Il processo avviene comunque molto velocemente: il servizio di riconoscimento vocale decifra il discorso e quindi invia una risposta allo speaker intelligente. Tutto questo grazie a una serie di algoritmi che consente al sistema di acquisire maggiore familiarità con l’uso delle parole e dei singoli schemi vocali. L’assistente di Google è in grado anche di riconoscere se i comandi sono impartiti da persone differenti. Gli smart speaker, talvolta portatili e a volte fissi, usano il wifi per la connessione a Internet e ad altri dispositivi compatibili, con un sistema intelligente integrato sempre in ascolto. Un’altra caratteristica comune è avere una struttura omnidirezionale sia nella ricezione dei comandi sia nella diffusione dei suoni. A tutto ciò si aggiunge una particolare sensibilità ai comandi vocali ottenuta con un array circolare di microfoni, che, sfruttando la tecnologia del beam-forming, sono in grado di orientarsi verso la direzione da cui proviene il comando vocale, anche se pronunciato ad alcuni metri di distanza e in presenza della musica diffusa dallo stesso speaker. Google ha rilevato che il 72% dei possessori di altoparlanti con attivazione vocale considera i propri dispositivi parte della routine quotidiana e li utilizzerebbero volentieri per fare acquisti. In effetti, lo stesso rapporto ha rilevato che il 52% dei possessori di altoparlanti con attivazione vocale desidera ricevere informazioni sulle offerte, le vendite e le promozioni di un marchio. Infine, tra gli acquirenti che hanno familiarità con lo shopping vocale, il 55% dichiara di aver migliorato la propria esperienza di acquisto.

Davide Matera

RAEE: come riconoscere i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed elettroniche.

2018-11-08 18:56:35

Presenti in tutte le case sotto forma di lampade a Led, tubi al neon, piccoli e grandi elettrodomestici, adattatori e cavi, sorgenti luminose a risparmio energetico e apparecchi di illuminazione, una volta esauriti o non più funzionanti questi prodotti diventano RAEE, ovvero Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, e devono essere opportunamente raccolti e smaltiti secondo regole ben precise. Oggi più che mai questi particolari rifiuti possono e devono essere trattati attraverso un’adeguata raccolta differenziata: un piccolo gesto attraverso il quale ciascuno di noi può contribuire in maniera concreta alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo di un’economia circolare. Se smaltiti correttamente, infatti, permettono di recuperare e reimpiegare almeno il 90% dei materiali di cui sono composti. Ecco alcuni consigli del Consorzio Ecolamp su come riciclare i RAEE che troviamo nelle nostre abitazioni.1) La sigla RAEE significa Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche: si tratta in pratica di quei prodotti che per funzionare devono essere alimentati dalla corrente elettrica o da campi elettromagnetici e che, ad un certo punto, decidiamo di buttare via. Su questi prodotti, inoltre, è presente il simbolo del bidone barrato, che indica che possono essere riciclati e quindi inseriti nella raccolta differenziata.2) Quando decidiamo di buttarli, dobbiamo fare attenzione a suddividerli nei giusti contenitori così da consentirne il riciclo più corretto ed efficace.3)Possiamo trovarli in ogni stanza della casa, perché per la maggior parte sono oggetti di uso quotidiano, come lampadine, radio, monitor, telefonini, console di gioco, phon, spazzolini elettrici, frullatori, frigoriferi, condizionatori, ciabatte multiple, bici elettriche e chiavette USB. E più in generale tutti quegli apparecchi che per funzionare dipendono da corrente elettrica o batterie.4) In realtà ci sono alcune esclusioni, ma, a parte le lampadine a incandescenza, nulla di rilevante per la raccolta differenziata all’interno delle nostre case. Si parla infatti di apparecchiature di uso militare, apparecchiature destinate ad essere inviate nello spazio, dispositivi medici che possono essere infetti o altre apparecchiature di grandi dimensioni o ad uso prevalentemente professionale.5) Che cosa dobbiamo fare quando decidiamo di buttare i RAEE?Prima di tutto, dobbiamo tenerli da parte e non confonderli con gli altri rifiuti domestici. Una volta raccolti, possiamo portarli nelle isole ecologiche comunali, dove si trovano speciali contenitori che permettono di avviare i rifiuti a corretto riciclo. I RAEE possono essere anche consegnati in tutti i negozi che vendono articoli elettrici ed elettronici, quindi non solo i punti vendita specializzati ma anche, ad esempio, i supermercati con due modalità: acquistando un nuovo prodotto equivalente per ogni rifiuto consegnato (1contro1), oppure portando il rifiuto nei grandi punti vendita della distribuzione senza alcun obbligo di acquisto (1contro0). Questa seconda modalità vale, però, solo per i RAEE di lunghezza inferiore ai 25 cm, come ad esempio lampadine, rasoi elettrici e telefonini.6) Non dobbiamo gettare i rifiuti elettrici ed elettronici nel sacco nero insieme ai rifiuti indifferenziati. Dobbiamo anche fare attenzione a non mescolarli con altri rifiuti, come la plastica o il vetro, e non dobbiamo dimenticarli in cantina. 7) Che cosa succede dopo aver smaltito correttamente i RAEE?Una volta gettati, i consorzi si occupano di gestire il trasporto dei RAEE con appositi mezzi dai centri di raccolta agli impianti di trattamento. Qui, speciali macchinari permettono di ricavare e separare i diversi materiali di cui questi rifiuti sono composti, trasformandoli in risorse.8)I rifiuti possono trasformarsi in importanti risorse e smaltirli correttamente aiuta a preservare l’ambiente. Molti degli apparecchi elettrici ed elettronici, infatti, contengono sostanze inquinanti come il mercurio delle lampadine fluorescenti che negli impianti di riciclo dei RAEE vengono separati e smaltiti in sicurezza.

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Davide Matera

Come si legge e a che cosa serve l’etichetta energetica per i sistemi di riscaldamento?

2018-11-07 09:13:43

Le etichette energetiche sono uno strumento fondamentale per informare i consumatori in merito alle prestazioni energetiche dei prodotti. Dal 26 settembre 2015, con l’entrata in vigore delle direttive “Ecodesign” ed “Etichettatura Energetica”, è stata introdotta anche per le caldaie a condensazione, le pompe di calore, i generatori di calore per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria e per le soluzioni ibride. L’etichetta energetica è di fatto una carta identificativa che consente di individuare i prodotti e le soluzioni più efficienti ed eco-sostenibili. Tutte le etichette di prodotto devono riportare diverse informazioni: nome e marchio del produttore, identificativo del modello, funzioni di riscaldamento dell’ambiente e dell’acqua calda sanitaria, classe di efficienza energetica stagionale in riscaldamento, potenza nominale espressa in kW, livello di potenza sonora LWA all’interno espresso in decibel. Oltre all’etichetta di prodotto è necessaria un’ etichetta energetica di sistema per gli insiemi di prodotti e componenti di impianto, assemblati e commercializzati da rivenditori o installatori (anche di diversi fornitori). Nell’etichetta di sistema, devono essere riportate: la classe di efficienza energetica stagionale dell’apparecchio; l’indicazione se è un collettore solare, un serbatoio per l’acqua calda, un dispositivo di controllo della temperatura e/o un apparecchio supplementare per il riscaldamento sono compresi nell’insieme; la classe di efficienza energetica stagionale dell’insieme. Chi deve fornire l’etichetta energetica? Il produttore deve immettere prodotti conformi alle caratteristiche minime richieste dai regolamenti, fornendo l’etichetta e i dati tecnici del prodotto. È responsabile delle etichettature e dei valori dichiarati. Il distributore deve esporre l’etichetta sul prodotto, fornire l’etichetta dei sistemi direttamente venduti e produrre la corretta documentazione per i sistemi proposti. L’installatore deve fornire al cliente finale la corretta documentazione per i sistemi proposti e/o installati. Quali i vantaggi? In concreto, l’etichetta energetica è un adesivo a bande colorate che rappresenta la categorizzazione delle prestazioni energetiche dei prodotti attraverso una classificazione in lettere e indicazioni sintetiche e chiare. L’etichettatura dei prodotti rende più trasparente l’informazione per il consumatore, consentendo di confrontare i diversi apparecchi e valutarne caratteristiche e performance. Comprendere l’efficienza di un prodotto permette di stimare il possibile risparmio in bolletta. È importante sottolineare che tutte le informazioni presenti sull’etichetta sono basate su test standard previsti dalla legislazione europea. L’etichetta è un importante strumento di tutela del consumatore, che diventa così sempre più consapevole dei propri acquisti.

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