
Scuola & Istruzione
Emotivo, razionale, istintuale: le tre intelligenze del bimbo da riconoscere e rispettare
Educĕre vuol dire trarre fuori, permettere a ciò che è dentro di uscire perché “dentro il seme c’è già l’albero”. Insĭgnare vuol dire lasciare il segno. E per questo la scuola, assieme alla famiglia, sono lo strumento più potente per sviluppare i talenti del bambino che fin da piccolo si manifestano in maniera netta.

Per rispettare l’indole del bambino, il compito dei genitori e degli insegnanti è quello di riconoscere il linguaggio del bimbo che arriva alla vita già con un suo carattere dominante: sarà l’ambiente a supportare o, al contrario, a bloccare il bambino nel raggiungimento del suo potenziale.
Il bambino razionale preferisce spiegazioni lineari e sequenziali perché ha piacere nel capire e mettere in sequenza i ragionamenti per trovare una sua logica. Il razionale sceglie la solitudine per difendersi dal giudizio e dall’incomprensione inoltre teme l’invasione del suo spazio. E' l'intelligenza della mente.
Il bambino emotivo è legato alla relazione, all’empatia, all’armonia che si crea attorno a lui. Il tuo strumento più raffinato è il sentire e la percezione dello stato d’animo altrui. Il bimbo emotivo è interessato al Noi e per questo ama l’attenzione dell’adulto. E' l'intelligenza del cuore.
Il bambino istintuale vive nell’azione e nel movimento perché ha bisogno di scaricare l’energia. Segue il ritmo naturale che riconosce come vitale e per questo non ha tempo da perdere. E’ attratto dalla ricerca dell’ignoto e dalle sfide. E' l'intelligenza dell’energia .
Dunque qual è il compito del genitore/insegnante? Riconoscere l’indole del bambino per aiutarlo a sviluppare la sua natura e a realizzare i suoi desideri.
“Bisognerebbe dire: l'uomo è stato costruito dal bambino: costui è il padre dell'uomo."
M. Montessori, Il segreto dell'infanzia, Garzanti 1986, pp 48-49.