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Come promuovere il tuo blog - parte 2

25/06/2020, 15:30

Quando si apre un blog è necessario rispondere a 3 domande essenziali: Cosa scrivo? Come lo scrivo? Come lo promuovo? Continuiamo oggi con la seconda parte sulla promozione del blog.

Abbiamo parlato di come promuovere il blog mediante il networking (l’interazione con il settore di mercato di riferimento) e sviluppando un comment marketing di qualità:

Parte 1

Ci sono altri 2 metodi che possiamo sfruttare per far salire la popolarità del nostro blog.


3. I contenuti premium


Il blog è il mezzo per produrre diverse tipologie di contenuti. Esiste una semplice regola di buon senso che possiamo applicare per gestire in modo ottimale le nostre pubblicazioni e che consiste nel dedicare la maggior parte del tempo a postare contenuti “veloci” e nel dedicare il restante tempo a creare contenuti premium (di più alto valore).

Vediamo più nel dettaglio come fare.


La pianificazione può essere fatta tramite la regola del 70-20-10.


Idealmente vogliamo trasformare il nostro blog in una macchina sforna-contenuti che porti valore al nostro brand. Utilizzando questa regola è possibile suddividere il tempo e il lavoro il 3 grandi aree di pubblicazioni.


Il 70% del tempo dovrà essere dedicato a contenuti utili per la propria community. Dovranno essere realizzati con costanza e offrire un reale valore.


Quali sono?


  • Informazioni e aggiornamenti relativi al brand e all’azienda

  • Post aziendali di intrattenimento (curiosità, foto dell’ambiente di lavoro, materiale che crei una connessione con gli utenti rendendo più “umana” l’azienda)

  • Notizie relative a temi d’interesse per il pubblico 

  • Attualità

  • Newsletter informative

  • Ri-condivisione delle pubblicazioni aziendali sui social network

Questa tipologia di pubblicazioni porta dei risultati molto significativi, soprattutto in termini di Inbound Marketing (il marketing che ha come obiettivo quello di essere trovati dai potenziali clienti).

Con i nostri contenuti possiamo infatti offrire ai clienti delle conoscenze di valore grazie ad articoli interessanti e stimolanti e possiamo farci spazio nelle mappe mentali degli utenti ricavandoci un posto tra i brand che loro tengono in considerazione.


Se, ad esempio, attuiamo un’ottima gestione dei social o se inviamo delle newsletter originali e creative, la nostra azienda avrà la possibilità di essere citata in altri blog che trattano tematiche affini.


Seguendo la moda del momento (e se il brand è giocoso) possiamo anche pensare di realizzare dei meme divertenti e a tema, aumentando le nostre chance di rendere virali i nostri contenuti.


Il 20% del tempo va invece dedicato a pubblicazioni d’impatto ma che necessitano di molto impegno, molte ore di lavoro e competenze di un certo livello. 

  • Infografiche (grafiche accattivanti che presentano concetti e statistiche)

  • Articoli più lunghi e complessi

  • Concorsi a premi

  • Approfondimenti legali, socio-economici o ambientali


In questo 20% possiamo inserire anche informazioni su eventi straordinari o particolari come:

  • Presentazioni di attività extra-lavorative legate al brand (manifestazioni, fiere, volontariato)

  • Presentazioni di sponsor e partnership


Il 10% del tempo va riservato alla creazione di qualcosa di innovativo e geniale che possa essere poi sfruttato anche nel lungo-termine e rimanga come risorsa per l’azienda. 

Si tratta di risorse utili che permettono all’utente di approfondire molto di più gli argomenti a cui è interessato. Solitamente questi materiali sono creati da professionisti ed esperti del settore che offrono parte della loro conoscenza e condividono le loro esperienze. 


Alcuni esempi?


  • Ebook (di lunghezza variabile con testo, immagini e link)

  • White Paper (statistiche e studi che spiegano in maniera oggettiva il valore del prodotto/servizio)

  • Podcast (lezioni tramite registrazioni audio)

  • Questionari e interviste ai clienti (per sondare il terreno con i clienti)

  • Webinar (video seminari in diretta o registrati)

  • Casi di successo (clienti a cui il prodotto/servizio è piaciuto)

4. Audience Targeting


Con Audience Targeting si intendono tutte le azioni volte a inquadrare gli utenti di nostro interesse, ovvero i potenziali consumatori. 


Ogni piano di marketing deve partire da qui, perché se non siamo in grado di individuare la nostra nicchia di mercato, tutte le successive azioni di marketing risulteranno dispersive e inconcludenti. 

E’ quindi necessario creare degli identikit del nostro cliente-tipo, in base alle sue caratteristiche sociali, culturali ed economiche.


Se ad esempio ci occupiamo di strumenti musicali i nostri clienti potrebbero essere:


  1. Musicisti professionisti (attenti e molto competenti)

  2. Musicisti amatoriali (che sono più disposti a trovare un compromesso tra prezzo e qualità)

  3. Genitori che desiderano uno strumento per il figlio


Ecco quindi che, pur trattando lo stesso prodotto, avremo a che fare con 3 tipologie di persone estremamente differenti tra loro e con diverse esigenze da soddisfare.


Un solo messaggio per tutte e tre non è sufficiente.


Di conseguenza, quanto più il nostro audience targeting sarà preciso, tanto più efficace sarà la nostra comunicazione. 


L’ideale è dunque creare contenuti specifici per ogni segmento di clientela, scegliendo anche gli appositi canali attraverso cui raggiungerla.




Se l'articolo ti ha dato dei validi consigli, rimani sintonizzato sul Canale News per non perderti la prossima puntata della nostra rubrica sul Content Marketing!



Bibliografia: “Gestisci blog, social e seo con il content marketing” di Dario Ciracì ; articolo "Audience Targeting: significato e benefici" di Gianluca Fiorelli

by Cam.TV Staff