Non definirmi: sto cambiando
Riflessioni della domenica 4 Settembre 2022
Gli anni passano e io, incastrata tra marito e gatti, mi pongo domande esistenziali. Ora una semplice lavatrice mi fa capire che… non imparerò mai a vivere!
Però posso riderci sopra!
Il 5 agosto si è rotta la lavatrice. Aveva i suoi buoni motivi, lei, per rompersi: era vecchiotta e molto usata. Però rompersi il 5 agosto è stato un vero atto di scortesia! Era anche venerdì, tardo pomeriggio.
Sono state sufficienti alcune semplici riflessioni per decidere che era meglio ordinarne una nuova dal consueto fornitore di elettrodomestici, che ha prezzi e servizio ottimi, invece di cercare un tecnico o mettersi a girare tra negozi di elettrodomestici in una Milano dove tutto stava chiudendo.
Così ordino la nuova lavatrice, sapendo che mi sarebbe stata consegnata solo dopo il 22 agosto.
E arriva il fatidico giorno della consegna.
La lavatrice si trova nel bagno di servizio, e qui sono cominciati i guai. Perché nello stesso bagno di servizio c’è la cassetta igienica dei gatti, e nell’antibagno ci sono i loro piatti e le loro ciotole. I gatti sono tre, con esigenze diverse. Quindi nell’antibagno si trova il piatto per Chopin, che preferisce il cibo umido, la ciotola per Lucky, che invece mangia solo croccantini, il piatto di Atena, che vuole un particolare tipo di scatolette, la ciotola per l’acqua e l’erba gatta, perché Chopin non può farne a meno.
Sì, come genitori siamo prussiani.
La consegna della lavatrice presuppone che tutto questo venga spostato.
E sono cominciati i miei guai.
Chopin è il più grande e quello che vive con noi da più tempo. In base ad un calcolo approssimativo ha l’equivalente di oltre 80 anni umani.
Appena ho iniziato a spostare le cose lui è arrivato, seguendo passo passo, con aria critica, ogni mio movimento. Ovviamente, nonostante gli spostamenti, tutto è stato messo in luoghi facilmente raggiungibili. Stavo ancora spostando un pesantissimo cesto della biancheria da lavare che Chopin aveva già miagolato intensamente chiedendo prima la pappa, poi il cambio dell’acqua.
Lucky è sparito, terrorizzato, al primo spostamento ed è ricomparso solo alcune ore dopo che la lavatrice era stata istallata, le pappe rimesse a posto e gli operai andati via.
Atena, la piccolina di casa, adottata perché aveva avuto un brutto incidente, guadava da lontano con indifferenza, probabilmente pensando che i fratelli maschi sono un po’… delle seghe. Lei, che ha passato ben altro, non si preoccupa certo di quelle piccolezze.
Concluso il primo passo, la consegna della lavatrice, e tranquillizzati i gatti, è iniziato il secondo round.
Il mio amato coniuge ha deciso, anni fa, di darmi una mano assumendosi il controllo della lavatrice.
Ciò ha comportato un set di mutande rosa, alcune strofinacci stranamente azzurrini e qualche maglione che potrebbe andar bene ai gatti, se riuscissi a convincerli a mettersi un maglione.
Questo comporta anche, però, una serie di situazioni affrontabili solo con ironia, e quindi estremamente esilaranti. Perché si sa: la maggior parte degli uomini dà una mano in casa, nel senso che il compito sarebbe della donna, ma loro sono così gentili da contribuire. E questo vale anche per uomini che, come mio marito, hanno vissuto anni da soli, facendo tutto in casa, ma basta la presenza di una compagna per ripristinare le abitudini.
Quindi …
- Lui: Ho riempito la lavatrice. Sono stato attento ai colori.
- Io: Grazie!
- Lui: Ho mandato la lavatrice, il ciclo breve.
- Io: Grazie!
- Lui: Ho steso TUTTO il bucato!
- Io: Grazie!
Ma ora c’è la lavatrice nuova! Nuovi tasti da spingere! Nuovi programmi da imparare!
Così lui ci prova.
Lui: Mandi tu la lavatrice? È nuova, non so come funziona.
Decido di resistere.
Vieni, che ti faccio vedere.
Lui: Visto che tanto, di notte, i gatti ti svegliano perché hanno fame, perché non mandi tu la lavatrice così c’è anche la tariffa ridotta dell’energia?
Faccio finta di dimenticare che ha abituato lui i gatti alla merenda notturna perché da sempre si alza a mangiare, o per andare in bagno, e resisto di nuovo.
È stata una dura lotta, ma oggi ha mandato la lavatrice da solo e steso tutto il bucato.
E io mi chiedo se riuscirò a imparare a vivere, rifilando cose da fare agli altri, disinteressandomi delle esigenze altrui, o almeno mettendo le mie al primo posto.
Temo sia troppo tardi. Farò un training alle nipotine!