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Le Forze Sociali

29/05/2020, 10:01

Ecco la terza parte dell’approfondimento dedicato alla Quarta Rivoluzione Industriale.

Non è passato molto tempo da quando acquistavamo per corrispondenza tramite il Postalmarket o da quando guardavamo le televendite per scovare oggetti introvabili a prezzi vantaggiosi. 


La tecnologia fa passi da gigante e oggi il commercio elettronico è una realtà condivisa da milioni di persone in tutto il mondo. Su internet è possibile acquistare di tutto, si può perfino fare la spesa invece di andare al supermercato e ordinare la cena invece di andare al ristorante. 

Le persone sono sempre più abituate a fare acquisti online, ormai si fidano sempre di più ad effettuare pagamenti con carta di credito e, grazie alle maggiori aziende di commercio elettronico, i sistemi di stoccaggio e distribuzione hanno aumentato enormemente la propria efficienza, arrivando addirittura a consegnare pacchi in un giorno o in poche ore. 


I negozi virtuali non chiudono mai, sono aperti 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. 


Basta avere uno smartphone a disposizione e possiamo soddisfare qualsiasi nostra esigenza: ordinare un libro o un vestito nuovo, un modello di scarpe introvabile, un gadget elettronico di ultima generazione eccetera. 

Ma, come ogni innovazione, il commercio elettronico porta con sé anche degli svantaggi. 


A fronte di un aumento di persone che acquistano su internet, vi sono attività commerciali che non riescono più a reggere la concorrenza delle grandi multinazionali online (prima fra tutti Amazon) e sono costrette a chiudere bottega. 

Non è raro, infatti, che sia più rapido e conveniente acquistare prodotti online invece che in negozio. 


Questo sta dando vita ad un fenomeno che viene chiamato “Amazonizzazione” e che funziona più o meno come segue. Entro in un negozio di calzature, trovo un paio di scarpe che mi piace e lo provo. Penso di volerlo comprare e noto che costa € 99. Allora tiro fuori lo smartphone dalla tasca, apro la app di Amazon, digito marca e modello e vedo che è disponibile su Prime con spedizione in un giorno a soli € 79. Clicco sul bottone acquista e lo compro. Il negoziante è quindi riuscito a “fare la vendita”, ma non ha incassato un centesimo.

La stessa cosa sta succedendo a moltissime altre attività di vendita di beni di consumo, come ad esempio librerie, profumerie, negozi di cosmetici, negozi di articoli sportivi eccetera. 


I negozi stanno diventando semplicemente una vetrina per i prodotti dei grandi marchi che poi il consumatore acquisterà utilizzando internet. 




Continua nella prossima parte!


Se ti sei perso le parti precedenti:

parte 1 parte 2


Tratto dal capitolo 3 del libro di Gabriele Visintini “Internet Crea Indipendenza”

by Cam.TV Staff