Salute & Benessere
MICROBIOTA E OBESITÀ
Il microbiota, ovvero l’insieme dei batteri che colonizzano il nostro intestino, subisce un cambiamento sia con il passare degli anni che con il modificarsi della composizione corporea. Uno studio italiano spiega queste differenze.
Microbiota e obesità
Il microbiota per la sua complessità e le sue funzioni può essere considerato un organo metabolico, infatti, è in grado di influire sulla regolazione dell’assorbimento di energia dalla dieta, è coinvolto nel metabolismo ed anche nel rilascio di ormoni intestinali. In particolare, il microbiotaintestinale ha dimostrato di essere un fattore chiave nella degradazione di nutrienti non digeribili, come le fibre vegetali, inoltre, influenza la fisiologia dell’ospite e contribuisce alla nutrizione e alla salute metabolica. Ma come varia negli anni il microbiota e, soprattutto, vi è differenza fra i batteri di un individuo obeso e di uno normopeso? Diversi studi sul microbiota intestinale hanno mostrato che individui obesi ospitano comunità batteriche meno diversificate rispetto agli individui magri, in particolare, hanno mostrato che gli individui con scarsa ricchezza batterica presentavano maggiore massa grassa, insulino-resistenza e dislipidemia (elevati livelli di colesterolo) rispetto agli individui che mostravano un’elevata ricchezza batterica.
Secondo uno studio, il profilo del microbiota negli adolescenti obesi risultava composto diversamente rispetto agli adulti obesi, portando a supporre un ruolo sinergico di età e obesità nella composizione del microbiota. Tuttavia, le principali differenze nella composizione dello stesso sono state evidenziate confrontando adolescenti obesi e normopeso. In effetti, i marcatori microbici nei soggetti obesi erano F. prausnitzii e Actinomyces, mentre nei soggetti normopeso erano Parabacteroides, Rikenellaceae, B. caccae, Barnesiellaceae e Oscillospira.
Faecalibacterium prausnitzii è una delle specie più comuni nel tratto gastrointestinale degli adulti che consumano una dieta occidentale, inoltre, ha un ruolo chiave nel metabolismo dell’ospite in quanto consente la fermentazione dei carboidrati non assorbiti. La presenza di F. prausnitzii nell’intestino degli adolescenti obesi può portare ad un maggiore recupero di energia dai carboidrati non assorbiti che altrimenti non contribuirebbero all’apporto di energia nella dieta; la specie Actinomyces è anche correlata al microbiotaintestinale degli adolescenti obesi ed è prevalente nei soggetti che consumano una dieta a base di glucosio.
Nel microbiota intestinale dei partecipanti normopeso, invece, sono stati individuati Parabacteroides e B. caccae, entrambi appartenenti al phylum di Bacteroidetes; studi sull’uomo hanno dimostrato una correlazione positiva tra Bacteroidetes e perdita di peso.
Dunque la distribuzione di Actinobacteria e Bacteroidetes è risultata marcatamente differente tra adolescenti obesi e adulti obesi, i primi maggiormente espressi nel gruppo giovane mentre i secondi più presenti tra gli adulti.
Messaggio finale
La differenza che si evidenzia sia fra le specie batteriche che nei metaboliti, ci fa riflettere su come dovremmo mantenere in buona salute il nostro intestino, in particolar modo il microbiota, garantendone la diversità e l’equilibrio: sana alimentazione, movimento, alimenti prebiotici ed integratori di probiotici, sono in grado di garantire il nostro benessere intestinale. Riflettete: l’intestino è il nostro secondo cervello!