Alessia Lenoci

Founder Junior

Per me che sono pugliese, l'albero d'ulivo rappresenta un fratello. Molti di voi sapranno che in questi ultimi anni, a causa del batterio della Xylella, si è disposto e proceduto all'abbattimento di molti alberi, alcuni secolari, imponenti e meravigliosi. Sono sorti diversi comitati in Puglia in difesa degli ulivi, soprattutto sulla base di una serie di casi in cui gli alberi disseccati, hanno ripreso a vegetare. Vedere abbattuti degli ulivi fa male. Non è mia intenzione qui parlare delle leggi ingiuste e di un batterio killer, tante sarebbero le cose da dire e qualsiasi posizione in merito andrebbe articolata in maniera scientifica e veritiera ( e la verità, si sa, non è cosa semplice). Piuttosto mi piacerebbe riportare una leggenda che fa dell'ulivo un albero sacro, simbolo di pace e icona del Mediterraneo. (In foto io in un ulivo) Un’antichissima leggenda mediterranea narra che Atena e Poseidone un giorno si sfidarono per offrire il dono più bello al popolo, Zeus sarebbe stato il giudice della gara tra le due potenti divinità. Poseidone, colpendo con il suo tridente il suolo, fece sorgere il cavallo più potente e rapido, in grado di vincere tutte le battaglie. Atena invece colpì la roccia con la sua lancia e fece nascere dalla terra un albero bellissimo, il primo albero di ulivo. La splendida pianta illuminava la notte, medicava le ferite e curava le malattie e inoltre offriva prezioso nutrimento, donando benessere e quindi pace a tutte le genti che lo avrebbero coltivato. Zeus scelse questa, benedì le foglie argentee e disse: «Questa pianta proteggerà una nuova città che sarà chiamata Atene da te, figlia mia. Tu donasti agli uomini l’ulivo e con esso hai donato luce, alimento e un eterno simbolo di pace». Atena da quel giorno divenne la dea della città di Atene. Qualche tempo dopo uno dei figli di Poseidone cercò di sradicare l’albero di Atena, ma si ferì nel commettere l’atto sacrilego e morì. Gli ateniesi decisero così di far sorgere in quel punto l’Acropoli e far presidiare notte e giorno dai soldati la sacra pianta dell’ulivo. Gli aspetti simbolici dell’ulivo in tutti i paesi del Mediterraneo sono mutuati dai Romani in poi e presenti nelle tradizioni e nell’immaginario collettivo. L’ulivo è sacro e va rispettato: mai distruggere un albero di ulivo, mai versare l’olio perché porta male esattamente come qualche millennio fa. (Annamaria Persico)

Alessia Lenoci

Founder Junior

Il fenicottero è un uccello molto grande, il più grande tra gli uccelli dopo lo struzzo. Solitamente nasce bianco per poi assumere la tipica colorazione rosa grazie ai carotenoidi contenuti nelle alghe e nei piccoli crostacei di cui si nutre. Il rosa nel fenicottero è simbolo di bellezza e nella specie si caratterizza proprio come simbolo di salute. Il momento in cui si accoppiano in primavera racchiude al suo interno richiami simbolici all’amore ed al corteggiamento. Dopo che i maschi hanno inscenato una parata di gruppo nel corso della quale allungano il collo inchinandosi alle donne, spalancano le ali per risvegliare la libido delle femmine per poi accoppiarsi. In lingua inglese “fenicottero” si traduce con “flamingo” proprio perché le movenze di questi uccelli in amore pare abbiano ispirato la celebre danza spagnola. Insomma una specie davvero affascinante che in Puglia è possibile ammirare su uno dei siti più preziosi che esistano a livello culturale e commerciale, le saline di Margherita di Savoia, habitat ideale per questi magnifici esemplari, che ne hanno fatto residenza fissa da un po' di anni. Voli coreografici caratterizzano inoltre le partenze di questi uccelli dalle movenze leggiadre ed incantevoli. Ho avuto la fortuna di vedere stormi di fenicotteri in volo perché abito non distante dalle Saline. Vi assicuro che è uno spettacolo come pochi. Se passate dalla Puglia, vi consiglio una visita da queste parti!

Alessia Lenoci

Founder Junior

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