Alessia Lenoci

Founder Junior

La crescente disuguaglianza socio-economica è il tema centrale della nostra epoca. Il quadro mondiale (dati OXFAM) è inquietante: l’1% più ricco detiene più ricchezza del restante 99%; i 2/3 della ricchezza dei più abbienti provengono da rendite monopolistiche o sono il risultato di rapporti clientelari (in altri termini i ricchi sono bravi perlopiù a trafficare con una politica marcia e a rastrellare sussidi pubblici); 40 milioni sono le persone schiavizzate nel mercato del lavoro, di cui 4 milioni di bambini. In Italia il 20% più ricco possiede il 72% della ricchezza totale. E il 5% più ricco possiede la stessa ricchezza del 90% più povero. In breve è la sofferenza di molti a garantire il benessere a pochi. Liberismo economico e globalizzazione sono la causa di questo impressionante spostamento di ricchezze dal basso verso l'alto. Abbiamo una sola possibilità: fermarli. Il mito liberista e la crescita infinita hanno finito col distruggere il Pianeta, penalizzare i poveri e avvantaggiare solo i ricchi per qualità di vita, salute e longevità. Fonti del New York Times dicono che se negli ultimi trent’anni il PIL USA è raddoppiato, l’aspettativa di vita della donna media è rimasta pressoché invariata, attestandosi intorno agli 82-83 anni. Quella della donna povera si è abbassata da 79 a 75 anni. Mentre quella della donna ricca è aumentata, passando da 83 a 88 anni. Ancor più sbalorditivo è l’aumento della longevità dei ricchi di sesso maschile, la cui media passa da 79 a 87 anni, mentre i maschi poveri restano fermi a 74. Infine il tasso di mortalità dei maschi bianchi, con reddito medio-basso, sale al 22%. Neoliberismo e globalizzazione sono macchine efferate per produrre denaro e tecnologia, impiegate non per migliorare le condizioni di tutti, ma solo quelle di pochi eletti, per giunta al prezzo del consumo irreversibile delle risorse naturali e sociali del pianeta e della creazione di disperazione e psicosi. E la gente che fa? Assiste impotente allo scempio, incapace di qualsiasi difesa difronte alla distruzione di sanità, scuola, ambiente e qualità di vita di ciascuno. L’inaccettabile divario tra ricchi e poveri ostacola la lotta alla povertà, danneggia le nostre economie e alimenta la rabbia sociale. Diminuire questa sperequazione significa pretendere che i governi tassino in modo equo la ricchezza e il capitale, arrestando la corsa al ribasso sulla tassazione dei redditi dei più ricchi e delle grandi corporation; e investano il ricavato in sistemi sanitari e di istruzione cui tutti i cittadini possano accedere gratuitamente, a cominciare dai milioni di donne che ne sono tagliate fuori, apportando cambiamenti reali nella vita di tutti gli individui, non solo in quella di pochi privilegiati. Facciamo sentire dunque le nostre voci e non diciamo di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensiamo che tutto è successo perché non ne abbiamo più voluto sapere. Dicono che è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo. Ma non scoraggiamoci, urliamo il nostro rifiuto verso questo liberismo disumano, verso questa democrazia addomesticata dai mercati. E se nessuno ci ascolta, continuiamo a gridare. Bisogna esser molto chiassosi per ottenere risultati. Come diceva Raoul Follereau: "No, tutto questo non può durare. Non venitemi più a dire che siamo cristiani, a parlare di pace, libertà, fraternità, democrazia. Ho vergogna! Ho vergogna di mangiare, di dormire senza incubi, mentre milioni di esseri umani agonizzano e marciscono nella più immonda miseria, nella più atroce solitudine. Lo griderò forte a lungo, tanto a lungo finché la coscienza di tutti sarà costretta a scuotersi, ad ascoltarmi.” Leonardo Favale (a volte si riportano articoli da web per condivisione di visioni e conoscenza)

Alessia Lenoci

Founder Junior

Si dice spesso che la Natura è una grande maestra, che un bosco può insegnarci più di un libro. Ed è proprio così. L'osservazione dei fenomeni naturali ci parla di noi molto più di quello che immaginiamo. Per esempio pensiamo al fatto che in Natura tutto ha i propri tempi, niente succede né prima e né dopo, ma al momento giusto. Un seme germoglia quando le condizioni lo permettono e ogni pianta darà fiori e frutti solo nel momento della maturazione. Questo vale anche per noi, anche se non sempre riusciamo ad averne percezione. Ognuno di noi realizzerà se stesso, in termini di Essere, solo quando sarà il tempo giusto. Con pazienza e gioia, attendiamo di dare i nostri frutti, ognuno i propri e con i propri tempi. Non preoccupiamoci se nonostante tanti sacrifici e grande determinazione, non ancora è arrivato per noi il momento della maturazione. Essa arriverà, senza ombra di dubbio, se quel frutto nasce dalla nostra anima ed è la nostra essenza. Con fiducia andiamo avanti. Tutti faremo frutti belli e buoni, prima o poi!

Alessia Lenoci

Founder Junior

Eh già, determinazione e soddisfazione sono due elementi importante nella vita di ognuno. Mi è stato consigliato da una persona per me molto importante, di svegliarmi e andare a dormire ricordandomi di rivolgere un sorriso a me stessa. Da quando lo faccio qualcosa è cambiato. Si sorride sempre agli altri o con gli altri, mai sorridiamo a noi stessi. Posso assicurarvi che è una pratica con un grande potere. Insipirate profondamente e espirando fate un sorriso,tutto ad occhi chiusi. Provateci d'ora in poi, è una coccola, una gentilezza a noi stessi, un momento di comunicazione con la nostra anima! Buonanotte soddisfatta e sorridente a tutti voi!

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