Alessia Lenoci

Founder Junior

Il decalogo per rispettare la Terra

12/08/2019, 17:40

È la nostra casa, la nostra fonte di vita, è l’unico rifugio che abbiamo. Troppo spesso, però, ce ne dimentichiamo. E finiamo per calpestarla, maltrattarla, sfruttarla, come se l’unico equilibrio che ci lega fosse soltanto un “prendere” da parte nostra. Ecco dieci modi dimostrarle il nostro amore.

Alessia Lenoci

Founder Junior

Stamattina sono andata in un negozietto di generi alimentari. Quando ho chiesto al commesso di mettermi tutti gli articoli in un unico sacchetto di plastica, lui mi ha guardato perplesso. Così ho esclamato: " be cerchiamo di limitare l'uso della plastica!". A quel punto una signora mi risponde: "eh, ormai!", come a dire ormai il guaio è stato fatto chi se ne frega! Non ho avuto la prontezza di rispondere e sono uscita. Ho pensato che troviamo continuamente mille alibi pur di non cambiare le nostre maledette abitudini. Per sino pensare che tanto è inutile, quindi andiamo sempre peggio fino alla fine. Come se un malato continuasse a fumare e avvelenarsi senza neanche la speranza di poter guarire. Non ci sto. Perché non so se siamo ancora in grado di rimediare alla distruzione che abbiamo perpetuato per anni, però so per certo che la speranza fa parte della vita e noi abbiamo il dovere di provarci. Cara signora, guardi i suoi nipotini e gli dica che il mondo sta per finire. Poi aggiunga: a causa anche di quelli come me. Scusami tesoro, questo è quello che lascio per il tuo futuro.

Alessia Lenoci

Founder Junior

Gli alberi come Giordano Bruno Gli italiani non hanno un buon rapporto con la natura. Preferiscono le automobili, i telefonini. La natura è quella cosa che si incontra a Pasquetta a Ferragosto, ma spesso è solo uno scenario per riempirsi la trippa. In Italia nei luoghi pianeggianti la terra è praticamente scomparsa, sostituita da capannoni, rotonde, villette, supermercati, pompe di benzina. La distruzione della natura per decenni è arrivata dalle betoniere e il loro valzer per fortuna si è un poco attenuato solo grazie alla crisi. Se l’economia torna a fiorire vedremo di sicuro ancora tanta terra scomparire. Intanto ora ci sono gli incendi estivi. E c’è perfino qualcuno che s’indigna se non pensi che siano una cosa ovvia, se pensi che bisognerebbe dichiarare la stato di emergenza nazionale. Anche un solo albero che brucia è un dolore, perché dobbiamo sempre ricordarci che gli alberi sono creature viventi. E se qualcuno pensa allo stato vegetale come a uno stato di inerzia, ecco, ora lo stato vegetale siamo noi, miseri pagliacci in cerca di amorazzi estivi mentre gli alberi vanno al rogo, innocenti come Giordano Bruno. Franco Arminio

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