Founder Junior
"Tornare in Italia"
Attraversare lo stretto di Messina è un'emozione. Alle mie spalle la Sicilia, terra di vulcani agrumi e sole, davanti a me "l'Italia". Lo stretto, ho scoperto dopo questa traversata, è una lingua di mare molto speciale.
"Localmente chiamato u Strittu, era noto nell’antichità come stretto di Scilla e Cariddi dal nome dei due mostri omonimi di Scilla e Cariddi che secondo le leggende funestavano la navigazione tra Calabria e Sicilia.
Le condizioni idrologiche dello stretto di Messina sono straordinarie, e del tutto peculiari e speciali sono i popolamenti che esso ospita. Infatti, l'intenso idrodinamismo e le caratteristiche chimiche delle acque dello stretto sono in grado di condizionare gli organismi che in esso vivono e, anzi, riescono ad influenzare l'intero assetto biologico dell'ambiente determinando uno straordinario ecosistema, unico nel mar Mediterraneo per biocenosi ed abbondanza di specie; lo stretto di Messina, quindi, costituisce un fondamentale serbatoio di biodiversità." (Wikipedia)
Per un attimo ho immaginato di attraversare lo stretto con un ponte. So che per molti rappresenterebbe un'opera utile, ma questi 20 minuti in mare, con le due terre a vista, è un momento che secondo me ha un grande fascino. Caronte, un traghetto locale, ti accompagna dolcemente da una parte all'altra e per la traversata sei come sospeso e con te stesso. W lo stretto e W Caronte, il ponte può anche aspettare!