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Maggio degli alberi - 13. L' ACACIA
Protagonista di oggi è l'albero di Acacia (detto anche Robinia), divino per gli egizi e molto conosciuto per il pregiato miele che le api producono con i suoi fiori!
Il nome scientifico dell’albero di acacia è Robinia pseudoacacia.
Originaria del Nord-America, dove forma dei boschi puri, fu importata nel vecchio continente agli inizi del seicento, ad opera di J. Robin, che curava l’orto botanico del re di Francia. In Italia arriva due secoli più tardi, ma inizia velocemente a diffondersi e ad avere importanza in ambito forestale. Si tratta di una specie molto invasiva, capace di adattarsi ad ogni tipo di terreno, dal piano fino alla collina.
l nome acacia deriva dal termine greco akis=spina. Il riferimento è a una delle caratteristiche principali di questa specie, ossia i rami ricoperti da forti aculei.
L’albero appartiene alla famiglia botanica delle Febaceae ed è caducifoglia, ovvero si spoglia completamente durante l’inverno. Può assumere un portamento eretto nelle migliori condizioni di crescita, ma può anche avere forma di arbusto cespuglioso nei terreni più difficili.
Ha una radice all’inizio fittonante, poi superficiale ed estesa, con una forte tendenza pollonifera. Essendo una leguminosa fissa l’azoto atmosferico nel terreno.
Con la forma ad albero raggiunge anche l’altezza di 25-30 metri, sviluppando un tronco vigoroso, dalle caratteristiche inconfondibili. Da giovane, la gaggia ha una corteccia con disegni reticolati, poi screpolata con incisioni longitudinali e vistosi nodi. Il colore è dapprima bruno-rossiccio, a maturità tende al grigiastro.
Si tratta di una specie mellifera, che fiorisce da aprile a giugno. I fiori dell’acacia sono la parte più preziosa dell’albero, molto amati dalle api con cui riescono a produrre un miele monoflorale, chiaro e fluido, molto gustoso: il famoso miele d’acacia.
STORIA E SIMBOLOGIA
Sin dall’antichità l’albero di acacia, grazie alla consistenza estremamente dura del suo legno era considerato rappresentante della perennità, quindi, ricondotto simbolicamente alla vita eterna, ad avvalorare tale credenza vi era anche il suo colore verde che veniva simbolicamente associato alla vita.
Nella cultura egizia l’albero di acacia aveva un valore divino, la testimonianza di tale importanza la si ritrova nel culto di Osiride. Narra l’antica leggenda che Osiride fu ucciso e fatto a pezzi dal fratello Seth. Ma la sua sposa-sorella Iside disperata a causa dell’accaduto, inizia a ricercare il corpo dell’amato e una volta che riuscì a trovarne le membra disperse, le ricompose all’interno di una bara di legno d’acacia per farlo ritornare in vita. Sin dalla cultura Egizia, quindi, l’albero di acacia ha assunto un valore iniziatico, di rinascita a nuova vita.
Esistono altri riferimenti antichi dell’importanza sacra dell’albero di acacia, secondo la leggenda il roveto ardente per mezzo del quale Dio si presentò a Mosè, era un’acacia e nel libro dell’Esodo, nell’Antico Testamento, si narra che Beselcel costruì l’Arca utilizzando legno di acacia ricoperto infine con dell’oro purissimo Inoltre, tutti i sacri fuochi venivano fatti, facendo ardere del legno di acacia e sempre col medesimo legno venivano create le pire sulle quali si cremavano i corpi dei re e dei sacerdoti.
Per gli Ebrei era, ed è ancora oggi, l’albero che forniva il sacro legno Shittim, un legno che per le sue caratteristiche è incorruttibile, quindi l’unico degno di contenere le Tavole della Legge (patto fra Dio e l’uomo).
La sua foglia fu, inoltre, scelta anche come simbolo della Massoneria (confraternita, segreta, a livello mondiale, di mutuo appoggio e perfezionamento morale tra artigiani e muratori), tale scelta è da ricercarsi nelle caratteristiche della pianta che, forte e delicata, non subisce i mutamenti stagionali ma si rinnova continuamente.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante il suo significato varia a seconda del colore dei suoi fiori, l’acacia dai fiori bianchi simboleggia l’amore platonico e la speranza che l’amore sia ricambiato mentre l’acacia dai fiori gialli, conosciuta come mimosa, simboleggia il pudore.
In America latina tutt’oggi è tradizione che venga regalato un rametto di acacia bianca in occasione delle feste di fidanzamento.