Alessia Lenoci

Founder Junior

La BUONA NOTIZIA di oggi!

2020-05-15 17:21:08

Scuole chiuse? Si riparta in fattoria con «agri-tate» e tutor nel verde.

Ripartiamo dalle fattorie. Per il bene dei bambini. È l’idea lanciata da Donne Impresa Coldiretti di Verona per dare un sostegno alle famiglie nella fase 2 del «lockdown» da pandemia e allo stesso tempo per riscoprire la campagna e la sua produzione. La Fattoria Didattica permetterebbe l’educazione all’aria aperta dei bambini, allorché scuole e centri estivi restano chiusi per il rischio contagio. Se mamma e papà vogliono o devono tornare a lavorare, e i nonni restano isolati, in molti si chiedono come organizzarsi con i figli (che per legge non possono essere lasciati soli prima dei 14 anni, anche se molti pedagogisti consigliano di abituarli per brevi periodi a partire dai 10).

«Le fattorie didattiche veronesi e venete di Coldiretti sono pronte e già attrezzate ad aprire i cancelli ai bambini nella fase 2 dell’emergenza. In attesa di un regolamento sanitario - assicura Chiara Recchia, vice presidente regionale di Donne Impresa di Coldiretti - è in programma un’apposita attività formativa online per gli operatori». Operatori didattici e fattorie. Il connubio è testato con successo da tempo, in gran parte d’Italia. Le fattorie venete che partecipano all’iniziativa propongono alcuni nuovi servizi come l’«agri-tata» e i tutor scolastici, in collaborazione con il progetto Educazione alla campagna amica, che ogni anno coinvolge circa 10mila bambini delle scuole primarie in Veneto (2.500 nella sola Verona). «Se si potrà operare all’aperto, nei cortili o sull’aia e rispettando tutte le precauzioni di sicurezza - spiega Recchia - apriremo nuovamente i cancelli delle aziende per accogliere i bambini adeguandoci alle regole e prescrizioni. Abbiamo già convertito le nostre sale riunioni attrezzate e gli spazi verdi aziendali in aule virtuali e class room per lezioni on line sulle stagioni o giochi didattici. Si tratta di soluzioni che il contesto generale ha imposto e che il dinamismo del settore ha interpretato secondo le possibilità aziendali».


Un’iniziativa che aiuta i genitori, educa i bambini ma offre anche spunti di ripresa per gli agricoltori. «La vocazione alla didattica e al sociale dell’agricoltura - continua Recchia - è un servizio impagabile se si considera il valore aggiunto offerto dalle famiglie contadine che oltre alla predisposizione naturale aggiungono capacità professionali e abilità teorico pratiche. La cancellazione di stage, settimane verdi e centri estivi, gite e visite guidate hanno causato al settore perdite per milioni di euro».


fonte: corriere.it