
Salute & Benessere
Acufene: cosa faccio?
Un aspetto del perché l'acufene fa paura è che quando si prendono informazioni su questa sintomatologia, si scopre che non esiste ancora una cura farmacologica. Cosa fare?

#3 Un aspetto del perché l'acufene fa paura è che quando si prendono informazioni su questa sintomatologia, si scopre che non esiste ancora una cura farmacologica. Tuttavia non bisogna farsi assalire dall’ansia: forse ci sono ancora delle possibilità!
Cosa fare?
Chiama il medico e prenota quanto prima una visita con l’otorino, questo è il primo fondamentale passo. Ci sono molti test e approfondimenti che si possono fare per avere un quadro generale sul quale poter ragionare ed intervenire. Ricorda che l’acufene è una sintomatologia multifattoriale, dipende cioè da numerosi fattori. La letteratura medica fa riferimento a patologie temporo-mandibolari (ATM) e cranico-cervicali, esposizione al rumore, traumi acustici, ansia, stress, depressione, disturbi del sonno, ipertensione, cardiopatie, ecc. L'acufene può insorgere anche da malattie comuni dell’orecchio come infezioni virali o batteriche, iperacusie o sordità generiche. Inoltre non si manifesta allo stesso modo tra i pazienti e va determinato soggettivamente.
Successivamente una strada percorribile e non da sottovalutare è l’uso naturale del suono. Noi proponiamo un trattamento sonoro personalizzato, ossia un protocollo di esercizi di ascolto studiati per favorire la rieducazione dell'orecchio.
E se questa rieducazione potesse anche solo attenuare il volume dell'acufene?
Molte persone affette da questo problema considererebbero tale obiettivo già un gran traguardo: abbassare anche solo di un po' il volume, giusto per trovare un po' di sollievo. Abbiamo applicato i nostri protocolli a persone di diversa età e molte di loro questo obiettivo l'hanno raggiunto! Per alcuni, l'attenuazione è stata significativa o addirittura totale.
Questo non vuol dire che con il suono è possibile trattare tutte le sintomatologie con successo. Tuttavia dopo il primo incontro e dopo aver studiato il singolo caso, possiamo stabilire gli scenari applicativi dei nostri protocolli.
A presto!